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NBA, tutto Draymond Green in un minuto: doppia rissa e 17° fallo tecnico. VIDEO

NBA
©Getty

Sul finire del 2° quarto della sfida contro New Orleans, Draymond Green si è reso protagonista di due episodi controversi nel giro di pochi secondi. Per fermare un canestro facile di Ingram ha commesso un duro fallo sull’avversario (punito con il Flagrant), accendendo un parapiglia che gli è costato il 17° fallo tecnico stagionale. Poco dopo ha commesso sfondamento in attacco, finendo sopra Herbert Jones e rischiando l'espulsione. Ma quel doppio episodio ha acceso gli Warriors, ispirando la rimonta del 2° tempo

Dopo un quarto e mezzo in cui New Orleans stava completamente dominando i Golden State Warriors in casa loro, Draymond Green ne ha avuto abbastanza. Vistosi superato facilmente in transizione da Brandon Ingram, il quattro volte campione NBA ha commesso un duro fallo sull’avversario, impedendogli di arrivare al ferro con una vigorosa spallata senza cercare il pallone. Un gesto che gli arbitri hanno punito con un fallo Flagrant di tipo 1, ma che soprattutto ha acceso gli animi tra le due squadre — con Ingram che ha avuto da eccepire sul gesto di Green con i due che sono venuti a contatto, venendo entrambi puniti con un doppio tecnico da parte di Ed Malloy. Si tratta del 17° stagionale per Green, che alla prossima punizione da parte degli arbitri sarà quindi costretto a saltare un’altra partita dopo averlo già fatto due settimane fa ad Atlanta. Non contento di quanto accaduto con Ingram, poco dopo Green si è reso protagonista di un altro momento controverso: dopo aver commesso fallo di sfondamento su Herb Jones in attacco, i due sono caduti a terra e nel tentativo di divincolarsi Green è venuto a contatto con l’avversario con le gambe, e solo il parapiglia di pochi minuti prima ha evitato che la situazione degenerasse di nuovo. Gli arbitri però non hanno ravvisato nulla da punire, permettendo dunque a Green di rimanere in campo.

Green dopo la partita: "Ci vuole uno vero per parlare sotto di 20"

Dopo essere stati sotto anche di 20 punti nel secondo quarto, nella ripresa gli Warriors hanno cambiato marcia confezionando uno dei loro terzi quarti dominanti (39 punti a segno) e poi chiudendo i conti nel quarto periodo con un parziale di 35-20. Dopo il fischio finale, lo stesso Green intervistato da TNT (con cui ha un contratto di collaborazione) ha rivelato cosa è successo: “Nel primo quarto e mezzo ci hanno preso a calci, poi abbiamo iniziato a giocare con un po’ di cuore e intensità. Ma ci vuole uno vero per parlare quando sei sotto di 20, e io sono uno vero. Sono riuscito a rimettere in carreggiata i miei ragazzi e loro hanno cominciato a fare quello che sanno fare, così come io ho fatto quello che so fare [8 punti, 6 rimbalzi e 13 assist a fine gara, ndr]. Ho fatto un fallo duro su Ingram, poi CJ McCollum ha cominciato a parlare: una volta che ha cominciato a farlo è diventata il mio tipo di partita, quella che più mi piace. Sono cresciuto a Saginaw nel Michigan, è così che giochiamo lì”. Green ha anche individuato il momento chiave della ripresa: “Ho commesso il mio quarto fallo a inizio terzo quarto, ho chiesto a Steve Kerr di rimanere in campo e lui si è fidato di me. Loro hanno provato ad attaccarmi per forzare il quinto ma hanno commesso una palla persa, e lì è girata la partita: pensavano di togliermi dalla partita, invece all’improvviso mi hanno permesso di parlare. Ed è stato bellissimo. Cosa ho detto loro? Che non sono fatti di quella pasta lì. Sono tutti bravi ragazzi, non gente a cui piace parlare. A me piace parlare e giocare: è quello che mi fa girare al massimo. E non tutti sono fatti in quella maniera”.

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