L'All-Star sloveno non ha alcuna intenzione di fermarsi - nonostante i problemi fisici - in questa fase cruciale di stagione in cui ai Mavericks resta ancora qualche speranza di riuscire a conquistare la qualificazione almeno per il play-in, non vanificando in maniera completa una regular season in cui la scelta di puntare su Kyrie Irving si è rivelata per ora controproducente
In risposta alle voci incontrollate della ultime ore, sono arrivate le parole chiare di Luka Doncic che non ha nessuna intenzione di restare fuori e “pensare al futuro” ora che le opportunità playoff di Dallas sono ridotte al minimo. Non importa, fino a quando ci sarà speranza di accedere alla postseason, l’All-Star sloveno sarà in campo con i texani: “Domani gioco, se abbiamo anche solo una piccola opportunità, io ci sarò”. Sia lui che Kyrie Irving sono acciaccati e devono recuperare da infortuni vari in vista del match contro Sacramento, ma con la sconfitta di Oklahoma City a San Francisco si è aperta aritmeticamente una nuova opportunità di farcela: l’ultimo posto al play-in pare più abbordabile e alla portata, nonostante i Thunder abbiano il tiebraker a favore e con Dallas reduce da sette sconfitte nelle ultime otto.
Tre sfide casalinghe per concludere la stagione da vincere senza guardare a cosa faranno i Thunder, da cui passano in parte il destino dei texani, senza dimenticare però le eventuali implicazioni legate al prossimo Draft NBA. Tirare il freno a mano in questo momento della stagione non sarebbe del tutto immotivato per i Mavericks, che all’interno della trade che portò Kristaps Porzingis a Dallas hanno ceduto anche la scelta al primo giro al Draft 2023 protetta top-10 - ossia, qualora i texani dovessero essere sorteggiati in Lottery tra le prime 10 squadre la chiamata resterebbe ai Mavs. Meglio puntare a quella prospettiva o lottare per un play-in che probabilmente non lascerebbe lo stesso scampo a Luka Doncic e compagni? Sotto questo aspetto, il campione sloveno non ha dubbi: “Io finché posso sarò in campo a lottare per vincere: non bisogna criticare le scelte fatte dalla dirigenza, per avere chimica in campo ci vuole tempo. Non credo che l’attacco sia mai stato un problema, dobbiamo riuscire a migliore nella nostra metà campo. Se le cose non vanno bene però, non bisogna guardare agli altri: sono io il leader di questa squadra e la colpa è mia”.