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NBA, McCollum lancia una frecciata a Zion: "Essere disponibili e prepararsi è importante"

NBA
©Getty

Dopo la bruciante eliminazione per mano degli Oklahoma City Thunder, CJ McCollum ha rivelato di aver giocato negli ultimi mesi con un infortunio al pollice, sottolineando come essere a disposizione per la squadra sia fondamentale. Un messaggio che in molti hanno interpretato come una frecciata nei confronti di Zion Williamson, che non è più rientrato in campo dopo il 2 gennaio

Giocando con l’assonanza delle parole, negli Stati Uniti si dice sempre che “Availability is the best ability”, vale a dire che essere a disposizione per giocare è la migliore delle abilità. Essere a disposizione della squadra non è di certo stata la caratteristica principale di Zion Williamson, che ha concluso il suo quarto anno in NBA con appena 114 partite disputate in tutto, nelle quali ha dimostrato di essere un All-Star (25.8 punti, 7 rimbalzi, 3.6 assist con il 60% al tiro in carriera) ma anche di essere estremamente fragile dal punto di vista fisico. Anche in questa stagione Williamson ha disputato appena 29 partite prima di fermarsi per un problema al bicipite femorale al 2 gennaio, un infortunio teoricamente di poche settimane che di fatto ha messo fine alla sua stagione e a quella dei Pelicans, che senza il loro All-Star si sono battuti (trascinati anche da un grande Brandon Ingram) ma sono caduti in maniera bruciante sia contro Minnesota nell’ultima gara stagionale che nel torneo play-in contro i rampanti Oklahoma City Thunder. E mentre Zion Williamson ammetteva di essere in buoni condizioni atletiche ("Posso fare praticamente tutto in campo") ma anche di avere degli ostacoli mentali da superare ("Mi conosco, se scendessi in campo sarei esitante e sarei dannoso per la squadra"), CJ McCollum parlando dopo la sconfitta con OKC è sembrato mandare delle frecciate al giovane All-Star.

McCollum: "Ho giocato infortunato, serve prepararsi bene"

"Essere a disposizione [availability, ndr] è importante. Bisogna esserlo" ha detto, rivelando anche di aver giocato negli ultimi mesi con un infortunio al pollice ma di aver deciso di non operarsi per essere a disposizione della squadra, nonostante il problema abbia avuto un impatto sul suo gioco. "Bisogna fare quello che serve fuori dal campo in termine di preparazione, terapie, sonno, idratazione, dieta". Commenti che in molti hanno letto come un’accusa verso Williamson, sulla cui etica del lavoro cominciano ad accumularsi sempre più nubi con il passare del tempo. I due, peraltro, fin dall’inizio non sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda: dopo diversi giorni dal suo arrivo a New Orleans McCollum aveva rivelato di non aver parlato con Williamson, in quel momento infortunato, esponendo così il nuovo compagno a una discreta figuraccia. Considerando anche le parole dell’ex compagno JJ Redick ("È distaccato con i compagni e non è coinvolto con la squadra e con la città. È un atteggiamento preoccupante"), viene da chiedersi quali sia l’opinione dello spogliatoio dei Pelicans nei confronti del teorico uomo franchigia.

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