I Golden State Warriors sono sotto 0-2 nella serie contro i Sacramento Kings, una novità da quando Steph Curry gioca sulla Baia. L’ultima volta che i "Dubs" sono andati sotto 0-2 risale infatti al 2007, mettendo Curry, Thompson, Green e Kerr davanti a una sfida mai affrontata prima: "Abbiamo superato tutte le altre, sarà divertente superare anche questa" ha detto Green dopo la partita
Nelle loro 28 serie di playoff affrontate insieme, i Golden State Warriors di Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green non erano mai andati sotto 0-2 per cominciare un turno di post-season. Lo hanno fatto questa notte perdendo di nuovo sul campo dei Sacramento Kings — non perdevano due partite in fila ai playoff dalle Finals del 2019 contro Toronto —, sovrastati da una squadra che si è dimostrata più pronta, più forte mentalmente e più capace di capitalizzare sugli errori degli avversari. I Kings, ad esempio, hanno segnato 25 punti dalle 20 palle perse degli Warriors, contro i soli 9 dei campioni in carica sulle 14 commesse dai padroni di casa; Golden State poi si è rivelata ancora una volta incapace di difendere senza commettere fallo, dando 29 tiri liberi agli avversari dopo i 32 di gara-1. Due problemi irrisolti che uniti a una serata non indimenticabile dall’arco (13/40 di squadra, solo 3/13 per Curry) e a una difesa di Sacramento che ha tolto le soluzioni preferite all’attacco (solo 18 assist su 39 canestri segnati) ha determinato il secondo ko in fila degli Warriors, che non si ritrovavano sotto 0-2 dal secondo turno di playoff del 2007 — con la squadra del "We Believe", alla quale ora Curry e soci dovranno ispirarsi (seppur sconfitta in quella occasione dagli Utah Jazz dopo lo storico "upset" ai danni di Dallas al primo turno) per riaprire la serie.
Gli Warriors non perdono la fiducia: "Possiamo farcela"
Golden State è la quinta squadra campione in carica a finire sotto 0-2 al primo turno dei playoff: in tutti i quattro precedenti i campioni sono sempre stati eliminati, di cui tre volte con un "cappotto". Nonostante la sconfitta, tutti i protagonisti principali dell’epopea Warriors hanno mantenuto alta la fiducia per riuscire a ribaltare la situazione. "È eccitante, no?" ha detto Draymond Green, protagonista in negativo con l’espulsione a 7 minuti dalla fine per un pestone ai danni di Domantas Sabonis. “È una nuova sfida. Dopo la partita pensavo: è una cosa che non abbiamo mai visto prima. Abbiamo conquistato tutte le sfide che ci sono state messe davanti, perciò perché non aggiungere questa? Sarà molto divertente". Dello stesso avviso anche Klay Thompson: "Non sento alcuna pressione, la vedo come un’opportunità per proteggere il nostro campo e fare degli aggiustamenti. Abbiamo affrontato di tutto. Non è nostra abitudine premere il bottone del panico". Anche Curry, per quanto più cauto, continua a pensare positivo: "La fiducia che abbiamo, per quanto possa sembrare irrazionale visto che continuiamo a commettere gli stessi errori, è che possiamo competere ad alto livello e dimostrare quello di cui siamo capaci. Sappiamo di potercela fare. La domanda ora è: riusciremo anche ad eseguire? Questa domanda determinerà il nostro destino nella serie. Ma come dice il vecchio detto: una serie non comincia fino a quando qualcuno non vince in trasferta. Se vogliamo rientrare in corsa, dobbiamo innanzitutto rimanere concentrati su gara-3 in casa nostra". Dove gli Warriors hanno vinto 33 partite su 42, ma ora per passare al secondo turno non basta più vincere davanti al proprio pubblico — dovranno necessariamente vincere almeno una volta a Sacramento, e sono rimasti solo due tentativi.