La guardia dei Minnesota Timberwolves in una lunga intervista con il quotidiano Star Tribune ha fatto il punto della stagione appena passata e fissato gli obiettivi per il suo futuro: "Voglio essere la miglior guardia tiratrice di tutti i tempi, perciò inseguo il mio uomo MJ. Sarà dura, ma lo inseguo. Il prossimo anno sarò nella miglior forma fisica di tutta la NBA"
Una delle caratteristiche che rendono Anthony Edwards uno dei volti del futuro della NBA non è solo lo sconfinato talento, ma anche una discreta faccia tosta. Quella che gli ha permesso di diventare una piccola stella del cinema (chi ha visto “Hustle” sicuramente potrà concordare) ma soprattutto una macchina da dichiarazioni forti, di quelle che non puntano allo zero a zero. In una lunga intervista con il quotidiano di Minneapolis Star Tribune l’All-Star dei Minnesota Timberwolves ne ha regalate diverse, a partire dall’ambizioso obiettivo che si è prefissato. "Voglio essere la miglior guardia tiratrice di tutti i tempi, perciò inseguo il mio uomo Michael Jordan" ha detto senza indugio. "So che sarà difficile, ma lo inseguo". La strada per vincere sei titoli NBA e sei titoli di MVP (oltre a tutto il resto) è notevolmente in salita, ma Edwards sembra sapere da cosa vuole partire: "La mia stagione è stata ok, ma poteva essere molto meglio. So su quali cose ho bisogno di lavorare e migliorare: una di queste è la mia forma fisica. Voglio essere nelle migliori condizioni di chiunque altro nella NBA. La pallacanestro verrà perché per me è una seconda natura, ma devo essere nella miglior forma di sempre".
Gli aspetti dove Edwards pensa di migliorare
Proprio riguardo alla parte cestistica Edwards ha dato qualche altra dichiarazione molto interessante: "La cosa più divertente che ho visto in campo è quando le squadre avversarie provano a marcarmi in modi diversi, ma poi vedo l’allenatore della difesa sulla panchina avversaria alzare le mani al cielo e dire 'Non funziona, proviamo qualcos’altro'. Quella è la parte più eccitante: loro che cercano di fermarmi e io che trovo modi per fare in modo che non accada. Quello è super divertente". Edwards sostiene di essere uno dei migliori realizzatori della lega, non solamente uno dei più bravi ad attaccare il ferro, e che con il tempo è migliorato nel leggere le difese: "So che quando mi raddoppiano significa che vogliono che mi liberi del pallone: a quel punto faccio tre o quattro minuti a fare la scelta giusta, per far aprire le difese. È a quel punto che ricomincio ad attaccare. Per me la scelta giusta è che io mi prenda il tiro: questa è la mentalità con cui affronterò il prossimo anno. Se poi non riesco a prendermi il tiro, mi fido dei miei compagni di squadra. Ma anche loro vogliono che io tiri". Dopo tre anni in NBA, Edwards ha anche capito da chi prendere spunto: "Spesso quando sono contestato affretto la mia meccanica di tiro, ma devo imparare a rimanere composto. Un po’ come fa Luka Doncic, che non affretta mai il suo tiro indipendentemente da quanto sia vicina la difesa. È una cosa che ho imparato con l’andare della stagione".
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Gli allenamenti estivi con Rudy Gobert in Francia
Edwards ha in programma di rimanere a Minneapolis per gran parte dell’estate per allenarsi anche con Jaden McDaniels, in attesa di capire se farà parte della squadra di Team USA per i Mondiali di agosto per qualificarsi alle Olimpiadi del 2024. Un altro appuntamento fisso però è un viaggio in Francia per allenarsi con Rudy Gobert, compagno di squadra con il quale sembra aver creato un rapporto speciale: "Lo adoro, io e lui andiamo molto d’accordo" ha rivelato. "Parliamo sempre e cerchiamo sempre il modo di combinare le nostre qualità. Quest’estate ci lavoreremo ancora di più e aumenterà la mia fiducia nel dargli il pallone ‘nella tasca’, perché sono sicuro che continuerà a fare la giocata giusta”. Sì, ma chi paga per il viaggio? "Pensa a tutto Rudy, è lui quello con i soldi" ha concluso Edwards, che dall’1 luglio potrà firmare un’estensione al massimo salariale che lo legherà ai Timberwolves anche in futuro.