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NBA, Scottie Pippen: "Michael Jordan era un giocatore orribile prima di incontrarmi"

NBA
©Getty

Ancora una volta Scottie Pippen è tornato a parlare (male) di Michael Jordan, a cui proprio non ha perdonato il modo in cui è stato tratteggiato in "The Last Dance". Dopo aver definito LeBron James "statisticamente" il miglior giocatore di sempre, Pippen ha aggiunto: "Prima che io arrivassi ai Bulls, Michael Jordan era orribile. Era tutto uno contro uno, si prendeva brutti tiri, poi siamo diventati una squadra e tutti si sono dimenticati di quello che era"

Scottie Pippen non dimentica, anzi rincara la dose. Da quando è uscito The Last Dance, infatti, l’ex giocatore dei Chicago Bulls non perde occasione per attaccare Michael Jordan, con il quale ha creato una delle coppie più dominanti nella storia del gioco. Il rapporto tra i due però è ai minimi termini ormai da anni per il modo in cui MJ lo ha tratteggiato nel celebre documentario sui Chicago Bulls degli anni ’90 ("Hanno pensato soltanto a glorificare Michael senza dare il giusto merito né a me né ai miei compagni"), e non passa occasione in cui Pippen non trovi il modo di attaccarlo. Ospite nel podcast Gimme The Hot Sauce dell'ex compagno di squadra Stacey King, ha parlato del paragone tra Jordan e LeBron James per tirare un’altra stoccata a MJ. "LeBron sarà statisticamente il più grande ad aver mai giocato. Non c’è paragone. Nessuno ci va neanche vicino. Ma questo lo rende il più grande di sempre? Questo è da discutere, ma io non credo che abbia molto senso perché il nostro è un gioco di squadra e un singolo non può vincere da solo. Ho visto giocare Jordan prima che io arrivassi ai Bulls, lo hanno visto tutti: era un giocatore orribile. Era bruttissimo giocare insieme a lui, faceva solo uno contro uno e si prendeva brutti tiri. Poi all’improvviso siamo diventati una squadra e abbiamo cominciato a vincere, e tutti si sono dimenticati di quello che era".

Jordan era davvero un giocatore "orribile"?

Se sulla parte di LeBron c’è poco da discutere visto che i numeri in termini di longevità sono inattaccabili — specie dopo essere diventato il miglior realizzatore di tutti i tempi e, contemporaneamente, essere il quarto miglior assistman di sempre —, sulle dichiarazioni su MJ prima del 1987 (anno in cui Pippen è stato scelto al Draft dai Bulls) si può discutere. Jordan era stato All-Star in tutte le prime tre stagioni nella lega (anche la seconda in cui ha disputato appena 18 partite), aveva vinto il premio di rookie dell’anno, aveva segnato 63 punti ai playoff contro i Boston Celtics (ancora oggi miglior prestazione di sempre in post-season) e nel 1986-87 aveva chiuso a 37.1 punti di media, il miglior dato della sua carriera. Certamente non aveva attorno la squadra che ha poi avuto negli anni ’90 né la guida tecnica di Phil Jackson, e la sua maturità come giocatore era diversa rispetto a quella che ha mostrato successivamente, ma i giocatori "orribili" erano sicuramente altri.

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