NBA
Il futuro degli Utah Jazz e di Simone Fontecchio
L'azzurro dovrebbe avere minuti e spazio a disposizione da qui fino al termine della stagione per permettere al front office di Utah di valutare meglio il suo destino futuro. Perché i Jazz guardano avanti, convinti di essere a una superstar di distanza dal poter tornare competitivi. Manca 'Batman', forse, ma hanno già in casa 'Robin' (Lauri Markkanen, un All-Star), un sesto uomo, un lungo moderno e un 3&D dal grande futuro. Sono tante le 'caselle' già riempite: ora anche Fontecchio deve trovare il suo posto
ASPETTATIVE | Gli Utah Jazz sono stati una delle maggiori sorprese del primo mese di stagione regolare, con 12 vittorie nelle prime 18 partite quando in molti davano la squadra di Salt Lake City destinata ai bassifondi della lega. Invece ecco arrivare la partenza-razzo, che ha lasciato molti a bocca aperta
"FOR SALE" | Le mosse estive, in effetti, avevano sancito il definitivo processo di rebuilding, con la cessione di entrambe le superstar della squadra, prima Rudy Gobert e poi Donovan Mitchell (oltre a quella di altri due titolari come Bojan Bogdanovic e Royce O’Neale). Nello Utah si è deciso già in estate di voltare pagina: verso che cosa, va indagato
UNA COPPIA AL COMANDO | Se prima i Jazz erano guidati (in campo) dalla coppia Mitchell-Gobert, ora la franchigia dello Utah vede al comando un altro due, che opera però dietro la scrivania e non sul parquet: la coppia Justin Zanik-Danny Ainge è quella a cui l'organizzazione ha affidato il compito di voltar pagina e costruire nel mino tempo possibile una squadra di nuovo competitiva per i piani alti NBA