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NBA, il challenge della discordia: l'episodio decisivo prima del canestro di White. VIDEO

NBA
©Getty

Sotto di due lunghezze e con l’ultimo pallone tra le mani, Jimmy Butler è andato in angolo e ha subito fallo da parte di Al Horford, con gli arbitri che inizialmente avevano concesso solo due liberi agli Heat. Dopo il challenge chiamato dalla panchina di Boston, però, gli arbitri si sono accorti che i piedi di Butler erano dietro l'arco concedendo tre tiri liberi, ma rimettendo 3 secondi sul cronometro - tempo utile a Derrick White per segnare e vincere sulla sirena

Prima del canestro di Derrick White già diventato un instant classic, tra Miami e Boston c’è stato un altro episodio destinato a far discutere — e senza il quale il buzzer beater che ha deciso gara-6 non sarebbe mai accaduto. Riavvolgiamo il nastro della partita e torniamo a 10 secondi dalla fine del quarto periodo: gli Heat, sotto di due lunghezze e in situazione di bonus, mettono il pallone nelle mani di Jimmy Butler, che attacca Al Horford e dopo essere andato in angolo si procura il fallo del lungo domenicano. Inizialmente gli arbitri concedono due tiri liberi al numero 22 con 2.1 secondi rimanenti sul cronometro della partita, ma la panchina di Boston decide di spendere il challenge ancora a disposizione per cercare di invertire la chiamata. La scelta, però, inizialmente si ritorce loro contro: gli arbitri infatti al replay non solo confermano il fallo di Horford, ma si accorgono che i piedi di Butler sono chiaramente dietro la linea del tiro da tre punti, dando quindi non due ma tre tiri liberi agli Heat. L'All-Star di Miami col ghiaccio nelle vene li converte tutti e tre, dando quindi ai suoi il vantaggio a pochi secondi dalla fine: in telecronaca Francesco Bonfardeci e Matteo Soragna commentano il challenge di Boston dicendo che "rischia di essere il più grande autogol nella storia dei playoff".

I 3 secondi della discordia: quando è arrivato il fallo di Horford?

Già, pochi secondi, ma quanti di preciso? Gli arbitri infatti rivedono anche il tempo rimanente sul cronometro della partita e mettono 3 secondi, un tempo che — riguardando le immagini della partita — appare abbondante di almeno due o tre decimi di secondo, visto che a 3.0 non c’è ancora alcun contatto tra Horford e Butler, come testimoniato da John Hollinger di The Athletic su Twitter.

Sembra una questione da poco, ma col senno di poi fa tutta la differenza del mondo, visto che il canestro decisivo di Derrick White è arrivato a 2 decimi dalla sirena della partita, e se ci fossero stati 2.7 o 2.8 secondi al posto dei 3 messi dagli arbitri non sarebbe stato convalidato. Uno scenario estremamente al limite, certo, ma che testimonia come la differenza tra la vittoria e la sconfitta, a volte, è letteralmente una questione di centesimi di secondo. Quelli che hanno finito per premiare i Boston Celtics, dando loro la chance di completare una rimonta mai vista prima in gara-7, e quella che ha condannato Miami, arrivata davvero a tanto così dalle Finals per poi vedersi costretta a prendere un altro aereo verso Boston. La partita decisiva della serie — da seguire in diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport NBA a partire dalle 2.30 nella notte tra lunedì e martedì con commento in italiano — promette di essere davvero un appuntamento da non perdere.

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