In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Mercato NBA, Jaylen Brown delude in gara-7 e schiva le domande sul futuro

NBA
©Getty

Sul banco degli imputati per la sconfitta in gara-7 è finito Jaylen Brown, autore di una prova disastrosa da 8/23 al tiro e 8 palle perse (peggior dato della carriera) mentre Jayson Tatum era alle prese con una distorsione alla caviglia. E dopo la partita Brown ha schivato le domande sul suo futuro, il tema più importante dell’estate dei Boston Celtics

Condividi:

La gara-7 disputata dai Boston Celtics è stata deludente oltre ogni aspettativa, finendo in fretta sotto nel punteggio contro i Miami Heat senza mai riuscire davvero ad impensierirli, fino al crollo nel quarto periodo in cui gli ospiti sono andati anche oltre le 20 lunghezze di vantaggio. Quando si subisce una sconfitta del genere le attenzioni di tutti inevitabilmente finiscono sulle stelle della squadra perdente: ma se per Jayson Tatum c’è l’attenuante della distorsione alla caviglia subita alla prima azione della partita che chiaramente lo ha limitato, l’altro All-Star dei biancoverdi Jaylen Brown ha molte meno scusanti per la sua prestazione. Il numero 7 ha avuto infatti una prova disastrosa che le cifre raccontano solo in minima parte: ha sbagliato 15 dei 23 tiri tentati dal campo, di cui 8 su 9 dalla lunga distanza, contribuendo al terribile 9/42 di squadra (21.4% dopo il 20% di gara-6), prendendosi concettualmente dei brutti tiri e cercando di forzare anche quando non ce n’era bisogno. Ma soprattutto Brown ha avuto la peggior partita della carriera (regular season compresa) in termini di palle perse commettendone ben 8, più di tutti i Miami Heat messi assieme al momento del suo ottavo pallone buttato via nel quarto periodo, contribuendo enormemente alle 15 perse dei Celtics, che non a caso hanno chiuso gara-7 con la loro peggior prestazione offensiva della stagione con appena 84 punti segnati (non erano mai andati sotto quota 92). "Ho giocato una partita terribile quando la squadra aveva maggiormente bisogno di me" ha ammesso Brown senza nascondersi. "Con Jayson infortunato alla prima azione della partita, la squadra si è rivolta a me per fare delle giocate e non sono stato in grado. Ho fallito. È dura. Bisogna dare merito a Miami, ma ho fatto un lavoro terribile".

Quale futuro per Jaylen Brown? L'estensione in estate lo snodo cruciale

Questa sconfitta in gara-7 apre un’estate cruciale per i Celtics e per Brown, che dopo l’inclusione nel terzo quintetto NBA è diventato "eleggibile" per un'estensione di contratto al super massimo salariale da 295 milioni di dollari in cinque anni — anche se da tempo ormai si rincorrono le voci su un suo possibile addio a Boston. Dopo la partita gli è stato chiesto cosa pensasse del suo futuro a Boston, ma ha schivato le risposte: "Oggi mi aspettavo di vincere e andare avanti. La mia concentrazione è stata tutta lì. Abbiamo fallito, io ho fallito, ed è difficile pensare a qualcos’altro in questo momento. Del mio futuro parleremo quando sarà il momento di affrontarlo". L’estensione di Brown fa il paio con quella di Tatum, che nell’estate del 2024 potrà firmare un quinquennale da 318 milioni di dollari complessivi a partire dal 2025-26, ma se entrambi dovessero firmare coi Celtics legherebbero le mani della franchigia in maniera consistente, limitando di molto la possibilità di costruire un roster competitivo attorno a loro negli anni a venire complici anche le nuove regole del contratto collettivo per le squadre in luxury tax (quali saranno i Celtics anche il prossimo anno) che superano il "second apron" fissato 17.5 milioni sopra la soglia della tassa di lusso. I Celtics potrebbero chiedere a Brown di rifirmare ma a meno dei 295 milioni di dollari previsti dal suo max, accettando una percentuale inferiore del 35% a cui può accedere dopo l’inclusione nel quintetto All-NBA, ma non si prospetta una trattativa facile: non dovessero riuscire a trovare un accordo, Brown diventerebbe free agent senza restrizioni nel 2024 e per i Celtics potrebbe diventare quasi obbligatorio scambiarlo per non perderlo a zero. Il tempo di prendere le decisioni, insomma, è da adesso al 23 ottobre, termine ultimo per firmare l’estensione — ma la delusione derivante da una sconfitta così pesante in gara-7 non aiuterà a prenderle con calma.

approfondimento

Brown sul suo futuro: "Resto dove sono apprezzato"