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NBA Finals, Aaron Gordon l'eroe nascosto di gara-1: decisivo sia in attacco che in difesa

NBA
©Getty

Ha ricevuto la "catena" destinata al miglior difensore della partita, ha incassato i complimenti di Jokic e di coach Malone, ha iniziato più forte di tutti, indirizzando la gara già nel primo quarto. Pur con cifre meno strabilianti di altri, guai a sottovalutare il contributo di Aaron Gordon

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Jokic chiude in tripla doppia (27+14+10), Jamal Murray e Michael Porter Jr. in doppia doppia (26 con 10 assist il primo, 14 con 12 rimbalzi il secondo) eppure le prime parole di coach Michael Malone sono per Aaron Gordon: "Mi è sembrato che sia stato a lui a dare l'impronta a questa gara, in attacco quanto in difesa", e poi rivela: "Il premio di miglior difensore della partita - che i Nuggets assegnano mettendo al collo del giocatore una catena - è andato a lui". Non una novità, per un giocatore che in questi playoff è stato il difensore primario su Karl-Anthony Towns prima, Kevin Durant poi, LeBron James in finale di conference e ora se le deve vedere con Jimmy Butler. "Cosa significa? Non lo so, non ci ho ancora pensato", scherza lui. "Magari quando avrò 79-80 anni e sarò su una sedia a dondolo dirò, 'Hey, ho fermato tutti questi campioni'". Ma quel momento non è ancora arrivato, perché adesso conta solo il presente. "Lui è il nostro miglior difensore, insieme a KCP (Caldwell-Pope)", dice Jokic, ma Gordon fa di tutto per allontanare i riflettori: "La catena di miglior difensore stasera poteva benissimo andare a Michael (Porter Jr.)", dice. Però Gordon in gara-1 oltre alla difesa ci ha messo anche l'attacco, soprattutto all'inizio, punendo a ripetizione la difesa di Miami. Suoi 8 dei primi 12 punti dei Nuggets: "Non ho fatto altro che sfruttare i mismatch", nel duello iniziale con Caleb Martin, brutalizzato "Faceva parte del piano partita: sfruttare la stazza - mia e di MPJ - contro gli Heat, che sono piccoli". "Ma alla fine, senti di non ricevere il credito che meriteresti?", gli viene chiesto nel dopo partita. E la risposta di Gordon è sintomatica dell'atteggiamento che regna all'interno dei Nuggets: "Non sono qui per ricevere credito, sono qui per vincere"

Quel momento speciale durante l'inno nazionale

La sua prima partita di finale NBA la chiude con 16 punti (12 dei quali segnati nel primo quarto), 6 rimbalzi e un ottimo 7/10 al tiro: "Ero super carico, lo ammetto", dice a gare conclusa. "Mi sono preso un momento durante l'inno nazionale in cui mi son detto: 'Wow, sono veramente alle finali NBA'". Ha vinto, ha divertito e si è divertito: "Come nella gara di Natale, che ci avevi detto essere stata la partita più divertente che avessi mai giocato [la vittoria in overtime contro Phoenix, ndr]?". "È il nostro modo di giocare che è divertente: Nuggets basketball", chiude Gordon.