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NBA, Dirk Nowitzki e l'invenzione del tiro che l'ha portato fino alla Hall of Fame

NBA
©Getty

Più di vent'anni in NBA, un titolo vinto, un premio di MVP della regular season e uno di MVP delle Finals, un numero infinito di canestri segnati con la maglia dei Dallas Mavericks. Eppure, Dirk Nowitzki verrà ricordato prima di tutto per l'iconico tiro su una gamba sola cadendo indietro. Una specialità mai vista prima e di cui ora il tedesco, in occasione del suo ingresso nella Hall of Fame, racconta le origini (e aggiunge un aneddoto divertente di quando era un rookie)

Nelle discussioni, del tutto teoriche, sulla possibile creazione di una divisione europea della NBA, si è spesso dibattuto a proposito di chi sarebbe dovuto comparire nell'eventuale logo. Il corrispondente europeo della silhouette di Jerry West, che fa bella mostra nel logo della NBA da ormai mezzo secolo, andrebbe di certo scelto tra i giocatori più importanti nella storia del vecchio continente. E il primo candidato, secondo molti, dovrebbe essere Dirk Nowitzki, ritratto mentre lascia partire il suo iconico fadeaway jumper su una gamba sola. Un tiro mai visto prima sui parquet della NBA e di cui il tedesco, in attesa di entrare nelle Hall of Fame, ha svelato le origini. "Stavo cercando un modo di essere efficiente e incidere sulla partita" ha raccontato Nowitzki mentre firmava autografi ai fans arrivati a Springfield per celebrarlo, "e ho cominciato ad andare indietro con il corpo mentre tiravo e ho visto che funzionava, così è diventato parte della mia routine d'allenamento". Con il tempo quel tiro ha reso Nowitzki una macchina da punti pressoché inarrestabile, ma con la consueta moderazione che lo caratterizza lui riassume così tutto quel percorso verso la vetta dell'NBA: "Ho cominciato a usarlo sempre di più durante le partite e man mano è diventato sempre più efficace". 

Storie divertenti di Dirk da rookie

Dopo aver raccontato così, senza mai smettere di firmare autografi, il tiro che gli ha fatto segnare 35.223 punti in NBA, Nowitzki, intervistato da Rachel Nichols, è tornato invece su un aneddoto già accennato ai margini della cerimonia di ritiro della sua maglia numero 41 a Dallas. La prima stagione in NBA del tedesco non è stata facile, e lui stesso non era sicuro di riuscire a costruirsi una carriera negli Stati Uniti. Così, anziché comprarsi una automobile, il giovane Dirk ne affittava una. Poco abituato al caldo asfissiante che colpisce il Texas nei mesi tra la primavera e l'estate, Nowitzki si presentava agli allenamenti già sudato, tra lo stupore dei compagni. "Che ti succede? Mi domandavano i miei compagni americani" racconta Dirk, "e io rispondevo che faceva caldissimo e perciò nel tragitto tra casa e la palestra sudavo già". La replica dei compagni, "Non sai che esiste una cosa chiamata aria condizionata?", lasciava interdetto Nowitzki. "Non avevo idea di cosa fosse, sai in Germania non arriva a far così caldo nemmeno d'estate" prova ora a giustificarsi Dirk, che di automobili made in U.S.A. ne ha comprate parecchie negli anni successivi, imparando anche a usare l'aria condizionata quando serve. Oltre che a segnare a ripetizione su ogni campo della NBA.

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