A nove mesi dal famigerato pugno in faccia rifilato all'ormai ex compagno, Draymond Green, ospite del podcast condotto da Patrick Beverly, ha provato a spiegare la genersi del litigio con Jordan Poole
Sono trascorsi ormai oltre nove mesi dalla famosa rissa avvenuta durante un allenamento in preparazione della stagione tra Draymond Green e Jordan Poole, ma il caso, mai del tutto chiarito, continua a destare interesse. Ospite del podcast condotto da Patrick Beverly, Green è tornato a parlare del suo rapporto con l'ormai ex compagno, finito a Washington nello scambio che ha portato Chris Paul sulla baia. "Non picchio le persone così dal niente", ha chiarito Green. "Ovviamente un dialogo si sviluppa nel corso del tempo e non vieni provocato in quella maniera tanto in fretta. Questa è una squadra, non c’è nessuno nella mia squadra che riesca a provocarmi così all’istante. Sappiamo che tra uomini ci sono cose che non ci si dice. Sappiamo che ci sono cose su cui devi prendere posizione".
L'ala degli Warriors, fresco di rinnovo quadriennale per complessivi 100 milioni di dollari, è sembrato voler ribadire come il rapporto con Poole fosse logorato da tempo e come il pugno in faccia sia stato l'epilogo di una diatriba trascinatasi a lungo. La replica dell'ex compagno potrebbe arrivare nelle prossime settimane, ma a prescindere dalle versioni dei fatti proposte dai due protagonisti, ciò che appare sicuro è che del caso Green-Poole si continuerà a parlare ancora a lungo.