NBA, dal general manager dei Nuggets "siluri" contro Michael Porter Jr. e Bruce Brown

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In un'intervista a "The Ringer", Calvin Booth spiega le mosse di mercato che hanno portato al titolo e quelle successive, dalla cessione di Bones Hyland a quella (estiva) di Bruce Brown. A quest'ultimo sembra preferirgli Peyton Watson, ma ci sono anche parole dure nei confronti della terza star dei Nuggets

Sono i campioni NBA in carica, sono chiamati a ripetersi, hanno i riflettori di tutti puntati addosso e daranno il via alla stagione NBA con una sfida contro i Lakers, la consegna degli anelli e la presentazione del banner celebrativo del titolo 2023. I Denver Nuggets sono gioco forza una delle "storie" del campionato NBA 2023-24 che va a iniziare ma un'intervista rilasciata dal general manager dei campioni in carica a "The Ringer" ha fatto parlare. Calvin Booth, infatti, ha accettato di raccontare la prima estate da campioni in Colorado e nel commentare le scelte estive sul mercato (alcune per la verità obbligate) un paio di frasi hanno destato scalpore. La prima riguarda Michael Porter Jr., una delle tre stelle della squadra, dopo Jokic e Murray. "MPJ" è titolare di un contratto di cinque anni che può valere fino a 172 milioni di dollari, eppure - nel descrivere l'idea dietro la cessione di Bones Hyland - Booth si è espresso così: "Sapevamo di non poter tenere in squadra due giocatori che non possono marcare il loro uomo in difesa, talenti giovani ma con un approccio un po' troppo individualistico al gioco. Mike [Porter Jr.] guadagna 30 milioni di dollari all'anno ed è uno dei migliori tiratori della NBA, per cui era evidente che per Bones non ci fosse spazio". Insieme alla "carota" ("uno dei migliori tiratori NBA"), il "bastone" di Booth sembra abbattersi pesantemente su Porter Jr., di cui vengono evidenziate le carenze difensive e un certo egoismo

Booth ne ha anche per Bruce Brown: meglio Peyton Watson?

Ma non è finita qui: il GM dei Nuggets sembra voler mandare un messaggio anche a Bruce Brown, il sesto uomo del titolo che in estate ha accettato la corte (e il ricco contratto) degli Indiana Pacers: "Tante squadre lo inseguivano, ma il mio approccio è stato: 'Attente a quello che desiderate'. Perché Peyton Watson è più grande, grosso e atletico di lui, oltre a difendere e passar la palla meglio. Gli manca l'esperienza e non è ancora al livello di Brown in attacco ma noi abbiamo bisogno più di difesa che di attacco in questa squadra". 

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