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NBA Finals, Michael Porter Jr. è campione: coach Malone gli dedica addirittura una poesia

NBA
©Getty

Non ha tirato bene nella serie ("Non so cosa sia successo al mio tiro, ma ora non mi importa, ci lavorerò in estate") ma se i Nuggets sono campioni NBA lo devono anche al lavoro - in regular season e nei primi due turni di playoff ("contro Phoenix e Minnesota") di MPJ. Coach Malone ne è convinto, e sfodera una delle sue poesie preferite per rendere omaggio al suo giocatore

NUGGETS CAMPIONI: LE PAGELLE DI GARA-5

DENVER - Se l'odissea di Jamal Murray ha tenuto spesso banco durante queste finali, il calvario che ha dovuto affrontare Michael Porter Jr. per arrivare in vetta alla NBA - lui, che da junior al liceo era considerato il prospetto n°1 di tutta America, prima di dover affrontare tre operazioni alla schiena - ha quasi rischiato di finire dimenticato. Anche per il n°1 dei Nuggets la vittoria ha un gusto di rivincita, verso il fato, verso la sfortuna, che sembrava accanirsi contro di lui. "Dopo tutto quello che ho dovuto passare - dice lui - con ogni probabilità non avrei dovuto essere qui, oggi, un campione NBA". E invece non smette di sorridere, dopo una gara-5 che ha portato lui e i Nuggets sul trono NBA. "Senza neppur aver giocato un granché bene in tutta la serie", ammette. "Il mio tiro non ha funzionato, non so cosa sia successo, ma a dire il vero ora non mi importa neppure. Lo metterò a posto quest'estate - afferma sorridendo - ma adesso mi godo questa gioia: sono un campione NBA, ho vinto, nessuno potrà togliermi questo successo, nessuno potrà più dire nulla", afferma convinto. "Alla fine arrivati a questo punto conta solo vincere: ti dimentichi delle statistiche, ti dimentichi delle percentuali di tiro", anche se proprio di Porter Jr. sono stati due canestri fondamentali nel finale di gara, un numero pazzesco in transizione con il pallone tra le gambe e una tripla a bersaglio subito dopo. 

Coach Malone dedica una poesia a Michael Porter Jr. 

Arriva comunque coach Malone a ricordare a tutti il ruolo, fondamentale, di MPJ in questa vittoria: "Non va giudicato per queste finali. OK, il tiro non gli è entrato. Ma pensate alle semifinali a Ovest contro i Suns, o al suo primo turno contro Minnesota e più importante ancora al suo rendimento durante tutta la stagione. E non dimentichiamoci che è ancora giovane, che ha saltato tutta la sua stagione da rookie, che l'anno scorso ha giocato solo 9 gare. Michael non farà altro che migliorare ancora", dice convinto il suo allenatore. Che poi sfodera perfino una citazione per fotografare nel miglior modo possibile la qualità più importante del suo giocatore. "Non ha mollato mai, non si è mai pianto addosso", dice. "C'è una poesia di D.H. Lawrence, che è una delle mie preferite, che si chiama 'Self Pity' ("Autocommiserazione"). Odio le persone che si piangono addosso e Michael non l'ha mai fatto. Non mi entra il tiro? Cos'altro posso fare per aiutare la mia squadra a vincere il titolo? Ecco come pensa un vero campione". E allora è giusto chiudere con la poesia di Lawrence, che Malone dedica a MPJ.
 

I never saw a wild thing

sorry for itself. 

A small bird will drop frozen dead from a bough 

without ever having felt sorry for itself 
 

("Non ho mai visto un animale selvaggio / piangersi addosso. Un uccelletto cadrà morto di gelo giù dal ramo / senza avere provato mai pena per se stesso").

Non serve aggiungere altro.