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NBA, Harden non si presenta all'allenamento: è di nuovo rottura con i Sixers

NBA

Dopo una breve tregua, in cui il diretto interessato aveva affermato di voler solo giocare a basket, la situazione torna a essere molto tesa in casa Sixers. Harden non si è presentato all'allenamento di mercoledì, senza dare alcuna spiegazione o giustifica. E mentre le trattative con i Clippers rimangono ferme e l'inizio della stagione si fa sempre più vicino, Philadelphia si prepara al peggio

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La tregua tra James Harden e i Philadelphia 76ers è durata lo spazio di qualche giorno, giusto il tempo per una dichiarazione in apparenza distensiva da parte del giocatore. Nella giornata di mercoledì, però, la situazione è tornata a complicarsi. Senza alcun preavviso, infatti, Harden non si è presentato all'allenamento della squadra. Secondo fonti interne, l'ex Nets e Rockets sarebbe rimasto a Houston, dove si trovava anche durante la giornata dedicata al Media Day dei Sixers a inizio ottobre. Ramona Shelburne di "ESPN", di solito ben informata a proposito delle intenzioni di Harden, ha affermato che questo sarebbe "Solamente l'inizio" di una potenziale escalation nel confronto, peraltro già piuttosto aspro, tra le parti. Il front office, al momento, parrebbe intenzionato a concedere al giocatore la possibilità di spiegare la sua assenza dall'allenamento. Tuttavia, come sottolineato da Bobby Marks, contrattualmente i Sixers avrebbero la possibilità di comminare ad Harden una multa di 389.000 dollari per ogni partita saltata senza autorizzazione da parte della squadra, ivi comprese le gare di preseason. In casa Philadelphia, insomma, sembrerebbe regnare più che mai la confusione. Sensazione confermata dalle parole dell'uomo simbolo della franchigia, l'MVP in carica Joel Embiid. Di fronte a domanda diretta sull'assenza del compagno, la risposta di Embiid è stata: "Non so, forse aveva da fare".

I Clippers, Morey e l'asticella alzata

Dietro alla scelta di Harden di non presentarsi all'allenamento ci sarebbe la frustrazione per lo stallo che accompagna le trattative con i Los Angeles Clippers, ovvero la meta da lui tanto agognata. Come riportato da Sam Amick di "The Athletic", infatti, la distanza tra domanda e offerta rimane ancora molto ampia. I Sixers, oltre a un pacchetto che dovrebbe comprendere una prima scelta, uno swap su una ulteriore prima scelta e un salario in grado di far quadrare i conti dal punto di vista economico, insisterebbero nel chiedere Terrance Mann. Di fronte al rifiuto di inserire il giocatore nello scambio palesato dalla controparte, Daryl Morey avrebbe quindi accusato i Clippers di "Non voler seriamente chiudere l'affare". Arrivati a quel punto, Morey si sarebbe addirittura spinto oltre, chiedendo provocatoriamente di approntare uno scambio diverso, Paul George per James Harden, vedendosi subito sbattere la porta in faccia. Harden, per contro, riterrebbe Morey colpevole di "Alzare sempre l'asticella delle richieste" e quindi di impedire di proposito che lo scambio vada in porto. La soluzione al caso che ha caratterizzato l'estate NBA, a oggi, sembra quindi ancora molto lontana

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