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NBA, intervista a Nicolas Batum: "Con Leonard e George al 100% ce la giochiamo"

NBA

Zeno Pisani [video: Sheyla Ornelas]

Nicolas Batum ha cominciato la sua 16^ stagione in NBA con lo stesso obiettivo: raggiungere il titolo con gli L.A. Clippers. "Abbiamo una buona squadra con buoni giocatori, ma ci sono tante squadre in competizione per il titolo. Avere le due stelle al 100% sicuramente è un bene per noi. Io insieme agli italiani abbiamo aperto la strada alla prossima generazione di europei"

Il prossimo 14 dicembre Nicolas Batum compirà 35 anni ed è a tutti gli effetti uno dei veterani più longevi di tutta la lega. Questa è infatti la sua 16^ stagione in NBA e, pur non essendo ancora riuscito a raggiungere le Finals, l’obiettivo è sempre quello di arrivare al titolo con i suoi L.A. Clippers. "Abbiamo una buona squadra con buoni giocatori" ha detto il francese in esclusiva a Sky. "Lo scorso anno non siamo riusciti a raggiungerli, ma abbiamo comunque obiettivi importanti come tante altre squadre. Puoi solo cercare di dare il massimo e procurarci la miglior posizione possibile in vista dei playoff, e poi divertirci. Se si guarda il nostro roster, è normale che ci siano certe aspettative su di noi. Ma non credo che non raggiungere il titolo sia un fallimento: ci sono davvero tante squadre forti che possono arrivare all’anello, però sappiamo quello che possiamo fare. Vedremo come andrà".

Le prospettive dei Clippers e il ruolo di Batum nella squadra

I Clippers si sono ripresentati a questa stagione con un roster pressoché identico a quello che ha concluso la passata annata, puntando sulla continuità del gruppo attorno alle due stelle Kawhi Leonard e Paul George. "Rimanere assieme per tanto tempo è un bene perché rende più facile il training camp: tutti ci conosciamo tutti, i giocatori sanno che ruolo avranno, per gli allenatori è più semplice perché si va più veloci e si accelera il lavoro che si può fare. Kawhi e Paul mi sono sembrati eccellenti: hanno preso parte a tutti gli esercizi, hanno guidato il gruppo e anche Russ è stato molto vocale usando la sua leadership. Paul e Kawhi però mi sono sembrati fantastici, si stanno avvicinando al 100% ed è sempre un bene quando i tuoi due migliori giocatori sono al massimo". Per quanto riguarda il suo coinvolgimento, invece, Batum è stato chiaro nel dire di non avere una preferenza tra partire in quintetto o cominciare dalla panchina: "Il mio ruolo è sempre lo stesso: sono un 'glue guy' per questa squadra, devo difendere su tutti i ruoli dall’1 al 5 e prendermi i tiri aperti che mi capitano. Devo essere un connettore in campo e devo esserlo ogni sera".

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Avere così tanta esperienza alle spalle permette a Batum di avere un certo tipo di prospettiva su come si è evoluto il gioco nel corso della sua esperienza cominciata nel lontano 2008. "Il gioco è cambiato davvero molto. Quando sono arrivato tutti giocavano con due lunghi veri in quintetto e si tirava di meno da tre punti, ma il gioco si è evoluto ed è un bene. Non sono uno di quelli che pensa che si debba tornare indietro: il gioco è cambiato ed è un bene". Un cambiamento dovuto anche all’influenza dei giocatori europei sulla lega statunitense: "La prima grossa ondata è stata quella di Tony Parker, Dirk Nowitzki, Pau Gasol e Andrei Kirilenko, loro sono i quattro che hanno aperto la strada per quelli come me o come Gallo, per non parlare di Belinelli o Bargnani che è andato alla numero 1, e tutti i giocatori spagnoli che sono arrivati. Anche noi però abbiamo provato a mostrare come farcela alla generazione successiva di europei, e tanti altri ancora ne stanno arrivando da tutto il mondo, a partire da Wemby. Ma è una cosa molto bella: la NBA è davvero una lega globale adesso e ci giocano i migliori da tutto il mondo".

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