NBA, Ja Morant è pronto a tornare: "Ho avuto giorni terribili e mi sento in colpa"

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Mancano pochi giorni al termine della sua squalifica e Ja Morant si prepara a tornare in campo. In una lunga conferenza stampa la stella dei Grizzlies ha raccontato le emozioni vissute negli ultimi mesi e si è aperto a proposito del suo passato e soprattutto del suo futuro, che potrebbe iniziare già martedì prossimo nella trasferta di New Orleans

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La data segnata con il classico circoletto rosso sul calendario è quella del 19 dicembre. Martedì prossimo i Grizzlies scenderanno sul parquet dello Smoothie King Center di New Orleans per affrontare i Pelicans. Quella che apparentemente è solo una delle tante trasferte di una regular season fin qui avara di soddisfazioni per Memphis potrebbe invece rappresentare un punto di svolta nella stagione dei ragazzi allenati da Taylor Jenkins. In campo, contro Zion Williamson e compagni, infatti, potrebbe rivedersi un volto piuttosto noto. La partita precedente, in programma lunedì a Oklahoma City, sarà l'ultima delle 25 che Ja Morant ha dovuto saltare per via della squalifica comminatagli dalla NBA in seguito alle note vicende che l'hanno visto protagonista. E in previsione del suo rientro dopo la lunga assenza, la stella dei Grizzlies ha risposto alle domande dei giornalisiti in una lunga conferenza stampa, parlando apertamente del periodo vissuto lontano dal basket giocato, delle sue prospettive future e di quelle della squadra.

Mi sento in colpa, ma voglio restare me stesso

"È stata davvero dura, ho avuto giorni terribili" ha esordito Morant, "la pallacanestro è da sempre terapeutica per me, quindi non poter giocare ha reso tutto molto difficile. Per fortuna, però, ho avuto il sostegno delle persone che mi sono rimaste accanto". A Morant è stato poi chiesto se si sentisse responsabile del crollo nelle prestazioni dei Grizzlies, che con lui la scorsa stagione avevano chiuso al 2° posto nella Western Conference e ora hanno un record di 6-18. "Certo che mi sento un po' in colpa" ha risposto l'ex rookie dell'anno 2020, "le scelte che ho fatto non mi hanno permesso di essere in campo a guidare e aiutare i miei compagni". A proposito delle prospettive di squadra, però, Morant rimane ottimista: "Non sono preoccupato, ovviamente abbiamo degli infortunati e questo pesa, ma credo che partendo dal punto dove ci troviamo adesso si possa solo migliorare". Infine, commentando il percorso di riflessione intrapreso con il supporto della franchigia e della NBA nella persona del commissioner Adam Silver, Morant ha ribadito: "La cosa più importante è non perdere il contatto con me stesso, con ciò che sono, i cambiamenti che voglio mettere in atto riguardano la mia vita di tutti i giorni e il modo in cui interpreto il mio essere un giocatore della NBA, un padre, un esempio per gli altri e un fratello".

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