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NBA, Bridges seduto dopo 1 quarto (ma la striscia è salva): "Non mi piace: voglio giocare"

NBA
©Getty

Reduci da due back-to-back a cavallo di Natale, e con cinque gare da disputare in otto giorni (le prossime quattro tutte in trasferta), i Brooklyn Nets hanno scelto di far riposare diversi titolari. E Mikal Brdiges, che non ha mai saltato una partita da quando è entrato nella NBA, è stato impiegato solo per il primo quarto. Una scelta che al giocatore è tutt'altro che piaciuta

Quella contro i Milwaukee Bucks per i Brooklyn Nets è stata la prima di cinque gare nel corso di otto giorni, con le prossime quattro in trasferta. Un momento sicuramente critico nel calendario di squadra che l'allenatore dei Nets Jacques Vaughn ha voluto (o dovuto) affrontare in maniera abbastanza particolare: rinunciando a Spencer Dinwiddie (tenuto a riposo), a Cam Johnson e Nic Claxton (chiamati a gestire i propri acciacchi) e anche a Dorian Finney-Smith (per un problema al ginocchio sinistro). E scegliendo poi di di riservare a Mikal Bridges - che è l'iron man NBA, titolare di una striscia di 422 gare (diventate 423) disputate consecutivamente (dal primissimo giorno in cui è entrato nella lega) - un trattamento particolare. Vaughn infatti gli ha fatto giocare tutto il primo quarto ma poi lo ha tolto dal campo per risparmiare anche lui (stesso destino toccato anche a Cam Thomas). Decisione che ha fatto arricciare il naso proprio al n°1 dei Nets: "Non mi è piaciuta questa scelta, o qualsiasi cosa fosse", ha dichiarato dopo la partita, persa da Brooklyn. "Non sono un tifoso di questo tipo di cose. Immagino sia stato fatto per mantenere viva la striscia, visto che ne parlano tutti. Ma non mi va di giocare per la striscia: io voglio giocare e basta, voglio scendere in campo e vincere. Non mi piace entrare sul parquet sapendo già di essere sostituito una volta mantenuta la striscia attiva", ha commentato senza troppi giri di parole il giocatore dei Nets, che sta viaggiando a 21.6 punti a sera in quasi 35 minuti di media in campo. 

Un caso evidente di load management che lo stesso coach Vaughn ha forse subìto, più che scelto: "Si tratta di una decisione della dirigenza", ha fatto sapere, decisione che però ha messo di cattivo umore la stella della squadra: "Riposo? Non ne avevo bisogno. Non ne ho mai bisogno. Se sto bene non vedo perché non dovrei giocare", ha concluso Bridges. E sono parole che fa bene sentire in un'epoca di tanti (troppi) riposi precauzionali. 

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