Chauncey Billups vuole un time-out, gli arbitri ignorano la sua richiesta, Malcolm Brogdon viene fischiato per un'infrazione di doppio palleggio e lo stesso Billups esplode. I due falli tecnici (con la conseguente espulsione) costano però la partita ai Blazers, affondati dal canestro di Jalen Williams a due secondi dalla fine. Ma a Portland non ci stanno
Succede di tutto nel finale di Portland-Oklahoma City e l'esito della gara (con la vittoria dei Thunder) non sta bene ai Blazers, che hanno scelto di presentare reclamo ufficiale agli uffici della lega. Il motivo? A Portland affermano che coach Chauncey Billups (con i suoi in vantaggio 109-108) ha richiesto un time-out non accordatogli dalla terna arbitrale prima che a Malcolm Brogdon venisse fischiata un'infrazione di doppio palleggio a 15.1 secondi dalla fine. Il cambio di possesso, il susseguente 1/2 ai liberi di Gilgeous-Alexander e poi il canestro per la vittoria a due secondi dalla fine di Jalen Williams hanno poi sancito il successo degli ospiti, un ko che però i Blazers non accettano né in campo (con il doppio tecnico e l'espulsione di Billups) né fuori, decidendo di presentare reclamo ufficiale per (a loro avviso) l'errore arbitrale sul mancato time-out concesso. "A Billups non è stato concesso il time-out perché l'arbitro era concentrato sull'azione di fronte a lui, che gli rendeva difficile vedere o sentire la richiesta dello stesso Billups", è la versione ufficiale della terna, espressa nell'intervista post-gara. "L'arbitro stava osservando il raddoppio di marcatura effettuato dai Thunder, perché a ogni arbitro viene insegnato di arbitrare fino all'evvenuto completamento della giocata, che in questo caso si è chiusa con l'infrazione di doppio palleggio. I falli tecnici, poi, sono stati la diretta conseguenza di quanto accaduto dopo", la dichiarazione completa affidata al capo terna Bill Kennedy.
La protesta di Billups e i precedenti
Non si dà pace invece Billups: "Avevamo ancora time-out da spendere e di solito gli arbitri sono preparati a questa evenienza, in finali del genere. Sono perfino entrato in campo, per cercare di chiamarlo: così è davvero frustrante". Ora la palla passa nelle mani della lega: ricevuta (entro 48 ore, come da regolamento) la protesta ufficiale, avrà 5 giorni per legiferare in merito. Solo sei volte in passato, però, un reclamo ufficiale ha portato a un cambio di decisione da parte della NBA. A Portland sperano che questa sia la settima occasione.