Le soddisfazioni nel corso della regular season 2023-24 dei Jazz sono state poche, perché la squadra ha quasi sempre navigato nelle zone basse della classifica della Western Conference. Tra infortnuni e scelte di mercato orientate al futuro, Utah ha accettato di trascorrere un'altra stagione di transizione. Ora, però, a Salt Lake City sembra essere arrivato il momento delle decisioni importanti
- Un po' come successo un anno prima, ad un certo punto della regular season i Jazz sono sembrati una potenziale candidata al play-in a Ovest. Dopo la pausa per l'All-Star Game, però, il rendimento della squadra è calato vistosamente
- 31 vittorie contro le 37 della stagione precedente, un passo indietro che però non ha modificato in modo sostanziale il piazzamento dei Jazz, che si sono confermati al 12° posto nella Western Conference. E anche l'andamento nel corso della regular season è stato parecchio simile
- A inizio gennaio i Jazz hanno infilato 9 vittorie in 10 partite (con Simone Fontecchio protagonista), facendo sperare in una svolta che invece si è rivelata solo temporanea
- In modo sinistramente simile a quanto avvenuto un anno prima, ad un certo punto Utah è sembrata mollare gli ormeggi e nelle ultime 20 partite della regular season sono arrivate 17 sconfitte
- Reduce dal premio di giocatore più migliorato vinto la stagione precedente, Lauri Markkanen, non facilitato anche da diversi problemi fisici, ha fatto registrare un passo indietro nel suo percorso di crescita. Il finlandese rimane comunque per distacco l'elemento di maggior valore nel roster di Utah
- Tanto, tantissimo su cui lavorare per Keyonte George al suo primo anno in NBA, chiuso con un poco rassicurante 39.1% di media dal campo. In una squadra che ha disperato bisogno di creatori di gioco, però, è quasi obbligatorio attenderne la maturazione
- Walker Kessler era stato una delle sorprese più gradite della scorsa stagione in casa Jazz, ma anche per lui è arrivato un deciso passo indietro (pagato anche con la perdita del posto in quintetto)
- Perfettamente in linea con l'andamento complessivo della squadra, anche Jordan Clarkson ha fatto un passo indietro in questa stagione. Nelle statistiche individuali e nella capacità di accendere l'attacco dei Jazz entrando dalla panchina
- Se, come appare probabile, dovessero decidere di non rinnovare i diversi contratti in scadenza, i Jazz avrebbero più di 40 milioni di spazio salariale da usare sul mercato. Come noto, però, non è che tra i free agent della NBA ci sia proprio la corsa per accasarsi a Salt Lake City
- Si ripartirà da Lauri Markkanen, per cui a quanto parte i Jazz non hanno nemmeno voluto ascoltare eventuali proposte di trade durante le ultime sessioni di mercato, dai giovani come George e Taylor Hendricks e dalla guida tecnica di Will Hardy, che non sembra in discussione. Considerato il livello medio della Western Conference, potrebbe non bastare per provare a fare un passo avanti
- I Jazz hanno il 26.2% di possibilità di scegliere in top 5 al prossimo Draft, ma il vero punto di svolta per Utah potrebbe arrivare dall'anno successivo, quando comincerà a "incassare" i dividendi della trade con Minnesota per Rudy Gobert
- Per come sono messi, i Jazz hanno assoluto bisogno di talento a prescindere dal ruolo o dalle caratteristiche dei giocatori potenzialmente selezionabili al Draft. Il profilo perfetto per Utah, per tutta una serie di motivi, potrebbe però essere Buzelis