NBA, la stagione dei Rockets: i segnali ci sono e sono (quasi) tutti positivi
L'obbiettivo del play-in, per molti versi inaspettato, è stato alla portata dei Rockets per una parte della stagione, ma alcuni inciampi nel finale ne hanno compromesso il raggiungimento. La regular season di Houston, però, rimane senza dubbio positiva. Sotto la guida di Ime Udoka la squadra ha fatto passi avanti evidenti e con due talenti come Alperen Sengun e Jalen Green a disposizione il percorso di crescita sembra destinato a continuare
- A un certo punto il 10° posto a Ovest e l'accesso al play-in erano sembrati traguardi più che possibili, ma la prima parte di aprile ha portato 5 sconfitte nel giro di una settimana che hanno affossato ogni speranza. Il giudizio sulla stagione dei Rockets, però, non può che essere positivo perché dopo troppi anni senza una direzione precisa la squadra sembra aver finalmente trovato una sua identità
- Da 22 a 41 vittorie nell'arco di un anno, basterebbe questo dato a rendere l'idea del balzo in avanti compiuto dai Rockets. L'innesto di alcuni veterani ha sicuramente giovato alla stabilità della squadra, ma sono soprattutto le giovani stelle a roster ad aver segnato i miglioramenti più signfiicativi e intriganti in chiave futura
- Senza Alperen Sengun, fin lì il miglior giocatore nella loro stagione, i Rockets sono stati in grado di infilare 11 vittorie consecutive nel mese di marzo, giocando una pallacanestro a tratti divertente come poche e sfiorando d'un soffio l'aggancio alla 10° posizione in classifica occupata da Golden State
- L'infortunio occorso a Sengun il 10 marzo a Sacramento ha privato i Rockets del loro motore offensivo in vista del rush finale. Vero che senza il turco Houston ha infilato una serie di vittorie impressionanti, ma rimane il dubbio che con lui in campo le cose sarebbero putute andare anche meglio
- E Sengun rappresenta senz'altro il primo punto da cui Houston dovrà ripartire. i Suoi 21.1 punti, 9.3 rimbalzi e 5 assist di media dicono molto ma non tutto di un talento che, pur con le dovute proporzioni, per molti versi ricorda niente meno che Nikola Jokic
- I 19.6 punti e 5.2 rimbalzi a partita con cui Jalen Green ha chiuso la sua terza stagione sono il segnale di un giocatore in crescita. Ad aver davvero impressionato, però, è stato quanto fatto vedere nel mese di marzo, dove Green ha guidato la squadra a 11 vittorie consecutive viaggiando addirittura a 27.7 punti di media e confermando di possedere un talento offensivo cristallino
- In un'annata molto positiva come quella dei Rockets è difficile trovare una vera e propria delusione. La Summer League di Cam Whitmore, però, aveva fatto venire l'acquolina in bocca a molti, mentre la stagione non si è rivelata all'altezza delle aspettative. Coach Udoka l'ha tenuto fuori spesso, facendo intendere che l'ex Villanova ha ancor parecchia strada da fare per conquistarsi un posto nelle rotazioni
- Per Amen Thomposn vale più o meno lo stesso discorso fatto per Whitmore, con la differenza che per lui i Rockets hanno speso la 4° scelta assoluta all'ultimo Draft. Nell'ultima parte di stagione Thompson ha trovato più spazio e fatto vedere buone cose, anche se alcuni aspetti del gioco (in primis l'efficacia al tiro) dovranno essere oggetto di un lavoro di miglioramento significativo
- Per essere una squadra che non ha raggiunto i playoff, i Rockets hanno un monte stipendi importante e che di fatto non consentirà di poter fare granché sul mercato dei free agent la prossima estate. Inoltre sia Sengun che Green sono in attesa di ricevere una proposta di prolungamento dei rispettivi contratti, che presumibilmente richiederanno un ulteriore sforzo alle casse della franchigia
- Il progetto tattico avviato con l'arrivo in panchina di Ime Udoka la scorsa estate ha già portato i primi frutti e Houston proseguirà lungo la strada intrapresa. L'impressione è che i destini futuri della squadra passino dal grado di compatibilità tra Sengun e Green, su cui al momento insistono legittimi dubbi
- I Rockets hanno il 6.2% di possibilità di scegliere in top 4 al prossimo Draft, eventualità che gli permetterebbe di tenere la propria scelta che altrimenti andrebbe a Oklahoma City per via degli accordi presi nello scambio per Russell Westbrook nell'estate del 2019. Houston potrà però usufruire della prima scelta dei Nets, arrivata nello scambio con al centro James Harden nel 2021
- Molto, come ovvio, dipenderà da quale posizione occuperanno i Rockets nell'ordine di chiamata. Se, come appare probabile, si troveranno sul fondo della top 10, Matas Buzelis e Cody Williams potrebbero essere due nomi intressanti da inserire a roster