Per la prima volta dopo l’anno passato a USC Bronny James ha parlato con la stampa di quali sono i suoi obiettivi futuri, che prescindono da quelli dell’ingombrante padre. "Sarei contento di arrivare in NBA, invece di pensare di giocare con mio padre. La mia mentalità non è quella. Voglio solo lavorare e vedere dove mi porta quello che faccio. Voglio essere conosciuto come Bronny James, non come il figlio di LeBron James"
Il nome di Bronny James è ormai sulla bocca di tutti da tanto tempo, fin da quando si è saputo che la sua strada è quella della pallacanestro e che, soprattutto, papà James intende aspettarlo in NBA per giocare con lui prima di ritirarsi. Per questo la sua partecipazione alla Combine del Draft, cioè l’evento nel quale vengono effettuate le misurazioni e si giocano partitelle per mettersi in mostra in vista del Draft, ha fatto più rumore del solito, anche perché per la prima volta da molto tempo si è concesso alla stampa. Nel suo unico anno all’Università di Southern California, infatti, su suggerimento del suo staff e della sua famiglia ha deciso di non concedere interviste, specialmente dopo l’arresto cardiaco dello scorso luglio che aveva messo in dubbio il proseguimento della sua carriera. Per fortuna quel momento fa parte del passato e Bronny può giocarsi le sue carte per trovare un posto in NBA, ma giocare con suo padre non è l’obiettivo che si è prefissato. "Sarei contento di arrivare in NBA, invece di pensare a giocare con papà" ha detto ai giornalisti. "Quella non è la mia mentalità. Cerco solo di lavorare e di vedere dove mi porta quello che faccio". Quando ti chiami LeBron James Jr., però, è inevitabile che ci siano maggiori attenzioni: "Questo è un business serio, i giocatori non vengono scelti solo perché sono figli di qualcuno e si spera di convincere così il padre. Un GM non lo permetterebbe. Se verrò scelto è per il tipo di giocatore e di persona che sono. Bronny è il soprannome che mi è stato dato quando ero più giovane, ma so bene che qualsiasi cosa faccia vengon collegato a mio padre e alla grandezza che ha raggiunto. Io non ho fatto ancora niente, per questo penso che ci debba essere una separazione tra LeBron e Bronny. Voglio che la gente mi conosca come Bronny James, non come il figlio di LeBron James. Già solo questo sarebbe grandioso".
I modelli di Bronny: Jrue Holiday, Derrick White e Davion Mitchell
Nella partitella disputata alla Combine Bronny ha chiuso con 4 punti, 4 rimbalzi e 2/8 al tiro in 19 minuti, senza però mostrare i miglioramenti al tiro visti durante gli allenamenti (19/25 dall’arco durante un esercizio) e le doti di salto verticale da 40 pollici (un metro da terra). Le sue misurazioni ufficiali parlano di 6-1.5 di altezza (poco meno di 1.87), 95 chili di peso, 201 centimetri di apertura di braccia e circa 2.50 metri da terra alzando le braccia. Invece di essere paragonato a point guard che tengono tanto la palla in mano, è stato lui stesso a indicare in Jrue Holiday, Derrick White e Davion Mitchell i giocatori ai quali si sente più affine. "Il mio lavoro è ricoprire un ruolo e giocare nella maniera giusta, coinvolgendo i miei compagni. Ma sono grato dell’opportunità che mi è stata data. Penso di essermi meritato di essere in campo oggi. Ho lavorato tanto per esserci e sono dove voglio essere, specialmente dopo quanto successo la scorsa estate". Questi giorni e le prossime settimane saranno determinanti per capire se Bronny avrà la possibilità di essere scelto al Draft: al momento Sporting News, The Ringer e Yahoo Sports lo danno alla 55, non a caso in mano ai Los Angeles Lakers, mentre ESPN e The Athletic non lo menzionano nelle prime 60 posizioni. Sta a lui, dopo un’annata negativa a USC, dimostrare di potersi giocare un posto in NBA.