Dopo 218 partite - tutte quelle della sua carriera NBA, tra regular season e playoff - il giocatore australiano dei Thunder non ha iniziato la partita da titolare, un cambio che coach Daigneault ha scelto di fare alla luce dei dati che fin qui hanno visto OKC soffrire con Giddey in campo e far bene nei suoi minuti in panchina. Al suo posto Isaiah Joe, ma il cambio non ha dato i risultati sperati
Fino a gara-5 Josh Giddey nella serie contro Dallas aveva giocato in tutto 53 minuti, poco più di 13 a partita. E 12 li ha giocati anche in gara-6, ma con una grande differenza: in uscita dalla panchina. Per la prima volta nella sua carriera NBA. Il giocatore australiano dei Thunder, infatti, in 218 partite disputate nella lega (210 di regular season, 8 di playoff) aveva sempre fatto parte del quintetto base di OKC. Titolare. Che nella NBA è anche questione di status. Non più dopo gara-5, quando coach Mark Daigneault ha compiuto una scelta che ormai sembrava nell’aria – Giddey aveva iniziato gli ultimi due secondi tempi della serie dalla panchina, con Aaron Wiggins in gara-3 e Isaiah Joe in gara-4 al suo posto dopo il break per l’intervallo. Ed è stato proprio Joe a prendere il suo posto in quintetto contro i Mavs, forse per dare quel tiro da fuori che invece è clamorosamente mancato in gara-5: 10/40 (il 25%) dall’arco per quella che in stagione regolare è stata la squadra più precisa dalla lunga distanza (sfiorando il 39%). Joe non ha fatto bene (2/8 da tre, 2/9 dal campo, 6 punti in tutto), mentre Giddey dalla panchina è andato in doppia cifra toccando quota 11 con 5/8 al tiro. Il plus/minus – suo, ma di tutta la squadra – è stato però ancora una volta negativo (-3) e nella serie solo in gara-4 OKC aveva vinto (di 6 punti) i minuti con Giddey in campo.
Nell’arco delle cinque gare, però, nei 65 minuti con l’australiano sul parquet i Thunder sono andati sotto di 25 punti contro Dallas, mentre con lui in panchina sono sopra di 26. Ancora più impietosi i dati del net rating di squadra: il peggiore con Giddey in campo (-19.9 punti su 100 possessi), il migliore con lui a riposo (+8.2). Da qui il cambiamento forse obbligato, che però non ha portato i frutti sperati: e ora per gara-6 a Oklahoma City attendono la scelta di coach Daigneault.