NBA, Minnesota è diventata una contender e guarda avanti: quale futuro per Towns?
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La secca eliminazione per mano di Dallas alle finali della Western Conference ha lasciato un po' di amaro in bocca, ma in questa stagione Minnesota ha fatto un salto di qualità strabiliante. Attorno al talento unico di Anthony Edwards e a una difesa quasi impenetrabile, coach Chris Finch ha costruito una vera e propria contender. Ora, però, i Timberwolves sono attesi a scelte importanti per il loro futuro e l'altra stella della squadra rimane più che mai il nome attorno a cui girano i destini della squadra
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- Quella chiusa con l’eliminazione da parte di Dallas alle finali della Western Conference è stata molto semplicemente la migliore degli ultimi vent’anni e, sotto molti punti di vista, la migliore si sempre per Minnesota. Il salto di qualità compiuto dalla squadra e dalla sua stella Anthony Edwards è stato forse il più impressionante di tutta la stagione NBA
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- Il balzo da 42 a 56 vittorie in regular season delinea già con grande chiarezza il passo avanti compiuto dai Timberwolves, ma è stato il rendimento ai playoff a confermare la bontà del lavoro svolto da Chris Finche e dai suoi ragazzi. Molti pezzi, primo tra tutti quello relativo alla convivenza tra Rudy Gobert e Karl-Anthony Towns nel reparto lunghi, sono andati al loro posto nel momento giusto
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- La serie con Dallas è stato un brusco risveglio per i Timberwolves, che hanno pagato un accoppiamento tattico poco felice per loro e forse una condizione fisica non ottimale dopo la battaglia con Denver al turno precedente
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- Anche se le difficoltà riscontrate contro i Mavs nelle finali della Western Conference hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, non c’è dubbio che questa sia stata la stagione in cui Anthony Edwards ha spiccato il volo verso lo status di superstar. Il futuro di Minnesota gira intorno a lui e ai suoi margini di miglioramento, che fanno gongolare i tifosi dei Timberwolves e spaventano il resto della NBA
6/11
- Non ha solo vinto il premio di 6° uomo dell’anno, è anche stato per larghi tratti dei playoff il secondo miglior giocatore della squadra dietro a Edwards. Naz Reid è stato un fattore decisivo nella ottima stagione di Minnesota e in futuro potrebbe trovare ancora maggiore spazio
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- Inutile girarci intorno: per quanto Edwards sia un giocatore sensazionale e la difesa organizzata da coach Finch sia superba, il futuro da contender passa dalle mani di Towns. Eccellente contro Denver, il dominicano è stato poco meno che disastroso contro Dallas, confermando quell’incostanza che rappresenta il suo tallone d’Achille fin dagli esordi in NBA
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- Non è chiaro perché Finch, con una squadra che fa dell’intensità il suo marchio di fabbrica, non abbia pensato di allargare le rotazioni ai playoff, finendo per ritrovarsi con molti giocatori stanchi alle finali di Conference. Monte Morris, per esempio, sarebbe potuto essere un elemento prezioso, ma ha finito per non vedere quasi mai il campo (7.4 minuti di media ai playoff)
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- In poche parole: un bagno di sangue. Il monte stipendi per la prossima stagione si aggira attorno ai 200 milioni di dollari complessivi, superato solo da quello di Phoenix. La situazione poco chiara in seno alla proprietà, poi, non aiuta a capire se pur di mantenere in piedi l’attuale struttura di squadra ci sia la disponibilità a pagare una luxury tax alquanto consistente
10/11
- L’idea, come detto, potrebbe essere quella di dare una seconda chance a questa versione della squadra. Tenere insieme il gruppo che è arrivato alle finali di Conference, però, potrebbe rivelarsi un’impresa insostenibile dal punto di vista economico. E allora si potrebbe pensare anche di liberarsi di un elemento di valore, con Towns primo e forse unico candidato a essere messo sul mercato
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- Minnesota ha due scelte, la 27 e la 37 (ceduta da Memphis) al prossimo Draft. Almeno una delle due, però, potrebbe essere utilizzata in eventuali trade con l’obiettivo di rafforzare il roster acquisendo giocatori pronti da subito e esprimersi in un contesto di alto livello