I Celtics in estate hanno scelto di sacrificare un giocatore importante e un simbolo della propria squadra come Marcus Smart solo davanti alla possibilità di poter mettere le mani su Jrue Holiday, che già ha conosciuto il successo (con i Milwaukee Bucks nel 2021) e che a Boston è sembrato il tassello mancante per infilarsi l'anello al dito. Le sue parole dopo gara-2 confermano la bontà della scelta
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In gara-1 nessuno aveva sfoggiato un plus/minus migliore di quello di Jrue Holiday: nei minuti con lui in campo, Boston aveva collezionato un esauriente +20 sugli avversari. In gara-2, però, l’ex campione NBA coi Bucks si è superato, con una prestazione da MVP: 11/14 al tiro, 26 punti, 11 rimbalzi e un impatto che va oltre le cifre: “Un primo tempo di efficienza disarmante, nel momento in cui Boston era un po’ in difficoltà in attacco”, testimonia Matteo Soragna. “Non è esattamente un realizzatore, ma è capace di fare partite come queste, e di solito sceglie momenti importanti per farle”. E ciò nonostante Holiday, il protagonista assoluto di gara-2, continua a tenere un profilo basso, atteggiamento che lo ha sempre contraddistinto in carriera. Se sono superstar Tatum e Brown – fa notare qualcuno nel dopo gara - forse è ora di chiamare superstar anche Holiday: “Io sono 'Mr. Utilità' – risponde lui senza scomporsi - faccio qualsiasi cosa vada fatta. Sono qui per vincere, mi hanno voluto per questo e voglio fare il mio meglio per riuscirci. Ma questa rimane la loro squadra. Lo so che probabilmente è tanto mia quanto loro, ma la pressione che hanno addosso loro per giocare sempre alla grande è un po’ diversa dalla mia. Loro sono le superstar, io sono qui per aiutarli”.