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NBA Finals, Kidd ritratta: “Le mie parole su Brown non erano un gioco mentale”

NBA
©Getty

Jason Kidd ha ritrattato le sue parole su Jaylen Brown, definito prima di gara-2 come “il miglior giocatore dei Celtics”, creando un bel po’ di trambusto specialmente sulle radio di Boston. “I miei commenti su Brown nascevano da quanto visto in gara-1, in cui è stato il migliore in campo. E poi abbiamo fatto la stessa università. Non era un gioco mentale, solo un’opinione. Non pensavo di creare un casino del genere”

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Jason Kidd è una delle menti di pallacanestro più brillanti che si siano mai viste, e difficilmente le sue parole non vengono soppesate e pensate prima di essere pronunciate. Ma forse neanche lui si immaginava che le sue parole prima di gara-2 (“Jaylen Brown è il miglior giocatore dei Celtics”) avrebbero causato così tanto trambusto, specialmente nelle 24 ore in avvicinamento alla partita. In un’intervista con Sirius XM, l’allenatore dei Dallas Mavericks ha voluto specificare il significato di quanto detto: “I miei commenti su Brown nascevano da quanto visto in gara-1, in cui è stato il migliore in campo. E poi abbiamo fatto la stessa università a California, perciò abbiamo un legame. Tutti pensavano che fosse un modo per entrare nella loro testa, ma non era un gioco mentale, solo la mia opinione. Non pensavo di creare un casino del genere”. Anche in conferenza stampa Kidd ha definito Jayson Tatum, il destinatario non specificato delle sue parole su Brown visto che viene unanimemente riconosciuto come il miglior giocatore dei Celtics, come “uno dei più forti al mondo”. Chiamatelo “crisis management” se volete, visto che in gara-2 i Celtics hanno vinto nonostante una pessima prestazione al tiro, ma Kidd ha deciso di approcciare gara-3 — in diretta stanotte alle 2.30 su Sky Sport Uno e Sky Sport NBA con il commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina — in maniera molto meno belligerante.