L’ultima volta era successo a giugno del 2021, da allora Kyrie Irving aveva perso tutti e 13 i confronti diretti contro la sua ex squadra. In gara-4 delle Finals, però, è arrivata le nettissima vittoria per 122-84 e la guardia dei Mavs ha finalmente spezzato la “maledizione” di Boston che lo attanagliava da oltre tre anni. Protagonista del successo dei suoi con 21 punti e 6 assist, Irving ha così risposto anche alle frecciate della leggenda dei Celtics Bob Cousy
Tre anni, tanto è durata per Kyrie Irving la “maledizione” di Boston. Dopo aver lasciato la squadra e la città, non proprio in maniera serena, nell’estate del 2019, infatti, l’ultima vittoria da ex di Kyrie risaliva a gara-5 della serie tra Nets e Celtics del 1° giugno 2021. Irving, allora a Brooklyn insieme a Kevin Durante James Harden, nel trio che avrebbe dovuto fare faville aveva eliminato Boston dai playoff. Da lì in poi, però, sono arrivate 13 sconfitte consecutive, striscia proseguita anche dopo il trasferimento del giocatore a Dallas e culminata con le prime tre gare della NBA Finals 2024. Il perentorio 122-84 con cui i Maverickssi sono imposti in gara-4, oltre a evitare o quantomeno rimandare il trionfo di Jayson Tatum e compagni, è quindi servito anche per scrivere la parola fine a quella che sembrava davvero una sequela destinata a protrarsi. E Irving, protagonista del successo dei suoi con 21 punti e 6 assist, con la prestazione di gara-4 ha in qualche modo anche risposto alla frecciata lanciatagli da una leggenda biancoverde.
Cousy, l’orgoglio Celtics e Kyrie nel mirino
In una lunga intervista concessa al quotidiano “Boston Globe”, Bob Cousy, anima dei Celtics tra gli anni ’50 e ’60 e sei volte campione NBA, oltre a confessare di non vedere l’ora che la squadra vinca un altro titolo(“Ho 95 anni, non mi rimane molto tempo”) si è anche soffermato su Irving, ex per cui la piazza di Boston continua a nutrire sentimenti forti a ormai cinque anni di distanza dalla separazione. “I Celtics stanno dimostrando come Irving non sia una superstar” ha dichiarato Cousy alla vigilia di gara-4, “non lo raddoppiano nemmeno e lui sta comunque faticando tantissimo. Non è più una superstar, per appartenere a quella categoria devi dimostrarlo ai playoff”. Superstar o meno, Kyrie ha risposto presente in gara-4 e ora, c’è da scommetterci, farà di tutto per provare almeno a rimandare l’avverarsi del sogno di Cousy e dei tanti tifosi dei Celtics sparsi in giro per il pianeta.