Come molti altri ex di Team USA, Stephon Marbury era a bordo campo a Parigi, e dopo il trionfo dei ragazzi di Steve Kerr si è lanciato in un’aspra polemica con il capitano e leader della squadra che ha appena vinto le Olimpiadi. Secondo l’ex Knicks, LeBron James non meritava il premio di MVP e i paragoni tra lui e Michael Jordan sono improbabili
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A Stephon Marbury, fin dai tempi degli esordi al college a Georgia Tech, non ha mai fatto difetto la capacità di buttarsi in polemiche e controversie spesso aspre. Carattere non facile, quello dell’ex Suns, Nets e Knicks, e che forse ne ha condizionato una carriera che poteva andare in maniera diversa. Ad ogni modo, a ormai sei anni dall’addio al basket giocato, Marbury non sembra aver smarrito la vis polemica. Ospite, come molti altri ex protagonisti in maglia Team USA, a bordo campo durante le Olimpiadi di Parigi, a Marbury non è andata giù la decisione di assegnare a LeBron James il premio di MVP del torneo. “Per tanti LeBron è il Re, ma lasciatemi dire questo: quando gli si concede ciò che non merita” ha dichiarato l’ex anche di T’Wolves e Celtics, “lo si fa per riconoscenza rispetto a quanto ha fatto in passato: non meritava il premio di MVP delle Olimpiadi”. A scaldare gli animi tra Marbury e LeBron era stato un incidente diplomatico verificatosi subito dopo la conquista dell’oro nella finale contro la Francia, con Marbury snobbato da LeBron dopo un tentativo abbastanza goffo di saluto da parte del primo. Un gesto, quello di James, che in molti hanno fatto risalire al rapporto non proprio idilliaco con Marbury, nato nella fallimentare spedizione olimpica americana ad Atene 2004. Secondo Marbury, invece, semplicemente LeBron non l’ha visto mentre usciva dal campo.
Stephon, LeBron, Jordan e Kobe
La polemica, però, invece di spegnersi lì è continuata. Marbury, letteralmente scatenato sul suo profilo X, ha continuato a occuparsi di James e del suo posto nella storia del basket. “Michael Jordan dovrebbe essere considerato in una categoria a parte”, ha affermato Marbury nell’ipotizzare la sua classifica dei migliori giocatori di sempre, “poi dovrebbe venire Kobe [Bryant], quindi LeBron e poi tutti gli altri”. Secondo Marbury, insomma, la discussione su chi sia il più grande di sempre non ha ragion d’essere: “Non c’è proprio paragone, parliamo d mondi a parte, di mentalità diverse”. E, infine, giusto per rincarare la dose, Marbury ha sentenziato: “Non capisco nemmeno come si possano inserire Jordan e LeBron nella stessa frase”. La risposta di James, con ogni probabilità, non arriverà. O, forse, è già arrivata al termine della partita contro la Francia, con buona pace delle interpretazioni e delle idee di Marbury.