Non vede l'ora di giocare accanto alla coppia Doncic-Irving e poter godere dei raddoppi delle difese avversarie. "Perché se mi lasciano libero so ancora segnare, garantito", assicura Klay Thompson. Che non nasconde le sue ambizioni come nuovo membro dei Dallas Mavericks e si è già fatto un'idea di come potrebbe (e anche di come vorrebbe) essere accolto a San Francisco da avversario il prossimo 13 novembre
Non sarà un triste canto del cigno. Klay Thompson, 34 anni, atteso al suo debutto con la maglia dei Mavs, ai tifosi di Dallas vuol far sapere che nell’avventura texana lui per primo ripone moltissime ambizioni. E non le nasconde: “Posso non essere più il giocatore più veloce in campo, o quello che salta più in alto, ma se mi ritrovo libero so ancora segnare. Ho guardato i Mavs alle ultime finali – dice Thompson – e penso di poter essere il loro tassello mancante. Le difese non possono marcare la combinazione Kyrie (Irving)-Luka (Doncic) e c’è un limite ai raddoppi che possono mandare su di loro, perché devono preoccuparsi anche degli altri – giocare con Dereck Lively II mi attrae tantissimo, ma anche Gafford è bravissimo a finire al ferro, sui lob. Penso davvero – conclude l’ex Warriors – che qui a Dallas abbiamo la chance di fare qualcosa di speciale e vincere un titolo NBA”. La stagione dei Mavs prenderà il via il 25 ottobre con un derby texano contro Wembanyama e gli Spurs e già il 13 novembre prevede il ritorno di Klay Thompson sulla Baia, nella sfida del Chase Center contro i Golden State Warriors.
Il ritorno sulla Baia: "Possono fischiarmi: spero non lo facciano"
“I tifosi se vogliono potranno anche fischiarmi – dice Thompson al riguardo – ma spero non si ricordino soltanto la mia ultima partita in maglia Warriors [0 punti con 0/10 al tiro al play-in contro Sacramento, ndr] ma il fatto che ho contribuito a portare quattro titoli NBA alla franchigia”.