L’estate di Jayson Tatum, dopo il trionfo dello scorso giugno contro Dallas, non è stata delle più semplici. Escluso di fatto dalle rotazioni di Team USA alle Olimpiadi, il leader dei Celtics sembra essere però già pronto per iniziare la nuova stagione con una grande carica. L’obiettivo è far vedere a tutti una versione ancora migliore del suo repertorio e, ovviamente, provare a bissare il successo con Boston
I MIGLIORI GIOCATORI MANCINI DI SEMPRE: LA CLASSIFICA
Di solito le settimane e i mesi che seguono la conquista del titolo NBA si trasformano in una sorta di luna di miele tra i singoli giocatori e il resto del mondo del basket, in particolare se si è una stella del calibro di Jayson Tatum e se quel Larry O’Brien Trophy alzato al cielo è il primo della carriera. Per l’ala dei Celtics, però, dopo il trionfo su Dallas alle Finals è arrivata la mezza delusione del mancato premio di MVP della serie finale e quella intera e importante della sostanziale esclusione dalle rotazioni di Team USA alle Olimpiadi di Parigi. Un carico di rabbia inusuale per chi arriva dal primo, grande successo in NBA, ma che sembra aver caricato ulteriormente il numero zero di Boston. Al Media Day della squadra, infatti, Tatum è apparso motivato come non mai, a iniziare dalla promessa, o minaccia, lanciata al resto della lega: “Ho 26 anni e ho già ottenuto molto nella mia carriera, ma sento di poter continuare a crescere e credo che non abbiate ancora visto la miglior versione di Jayson Tatum”.
Le delusioni olimpiche e la voglia di ripetersi
A proposito di motivazioni, Tatum ha poi affrontato la questione relativa alle Olimpiadi e al suo scarsissimo utilizzo da parte di Steve Kerr, per l’appunto seconda delusione dopo il mancato premio di MVP delle Finals. Secondo il giocatore, le due delusioni lo hanno fortificato in vista della prossima stagione, come testimonia la reazione di coach Joe Mazzulla: “Ho parlato molto con Joe, e lui era probabilmente la persona più felice al mondo per il fatto che non avessi vinto il premio di MVP delle Finals e che sia rimasto fuori da due partite intere delle Olimpiadi. Lo so che può sembrare strano, ma se conoscete Joe capite che ha senso”. E, in vista della prossima stagione, l’obiettivo di Tatum e della squadra è chiaro: “Tutti i giocatori che ho ammirato crescendo hanno vinto almeno un titolo, ora la domanda è: quanto vuoi essere grande? Non si è mai trattato di vincere una sola volta”.