Il premio di miglior giocatore della stagione NBA "è l'unico obiettivo che mi resta" (tra quelli individuali), dice la stella dei Timberwolves. Che assicura che l'esperienza estiva con Team USA a Parigi lo ha fatto ulteriormente crescere: inserendo nel suo gioco la rourtine prepartita di LeBron James ma soprattutto il gioco senza palla di Steph Curry
Ogni anno il via della nuova stagione raccoglie buoni propositi e obiettivi da ogni angolo NBA. E così da Minneapolis rimbalzano le parole di Anthony Edwards, dopo la cessione di Towns ancora più simbolo e leader degli ambiziosi Timberwolves. E il giocatore – che a Parigi con Team USA ha iniziato a vincere – è stato chiaro: “Se posso essere MVP? Certo che posso. Assolutamente, nessun dubbio. È il mio obiettivo, direi che non ne ho altri. Ho una grande squadra alle mie spalle, vincente, un gran coaching staff, un’ottima organizzazione: non ho più scuse”, ha dichiarato Edwards. Che poi, proprio riguardo all’avventura olimpica, conclusa con la medaglia d’oro, ha detto di aver approfittato degli allenamenti estivi con Team USA per migliorare ancora, e aggiungere una dimensione al suo gioco.
Quale? “Ho studiato la routine prepartita di ‘Bron (James) – ha confessato il giocatore dei T’Wolves – ma soprattutto il gioco lontano dalla palla di Steph Curry. Gli ultimi giorni, quando in allenamento giocavamo 5-vs-5, mi divertivo tantissimo a tagliare, allontanandomi dalla palla per poi riceverla per tiri spesso smarcatissimi”. E questo potrebbe fare di Edwards un’arma ancora più inarrestabile in attacco.