In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA, LeBron James rivela perché (nel 2018) ha scelto i Lakers: "Kobe non c'entra"

NBA
©Getty

Sempre attento a ciò che viene detto su di lui, il n°23 dei Lakers prima smentisce una tesi sulle motivazioni del suo arrivo in gialloviola sei anni fa e poi - infastidito da un commento espresso dalla coppia di telecronisti dei Boston Celtics - torna a elogiare il suo ex compagno Russell Westbrook, negando ogni attrito tra lui e il neo-acquisto dei Denver Nuggets

Condividi:

Forse annoiato perché non è sceso in campo nella prima partita di preseason dei suoi Lakers, forse seccato che ci sia sempre qualcuno che provi a far notizia utilizzando il suo nome, LeBron James ha scelto X (dove il suo account è seguito da 53 milioni di follower) per chiarire un paio di cose, e mettere - come si suol dire - i puntini sulle i. Per prima cosa non gli è piaciuta l'affermazione di Ramona Shelbourne, veterana giornalista di ESPN che copre proprio Los Angeles, che ha accostato il nome di James a quello di Kobe Bryant: "Parte del motivo per cui LeBron ha scelto i Lakers nel 2018 è l'attenzione e la cura che i Lakers hanno dimostrato per le ultime stagioni NBA di Kobe Bryant. Gli è piaciuto come, nella storia, hanno sempre trattato i loro giocatori più iconici". Niente di male, all'apparenza, ma "King" James non ci sta. Fa iniziare il suo tweet "di risposta" con l'emoticon dal cappellino blu, e "cap" in slang vuol dire "bugia", e quindi il messaggio è immediato: "Non ti credo". E poi aggiunge: "Ho scelto i Lakers perché volevo aiutare Jeanie [Buss] a vincere altri titoli NBA, riportare quella scintilla che i Lakers avevano perso e vedere la mia famiglia godersi la California del Sud. Perché avrei dovuto prendere una decisione sulla base di come è stato trattato qualcun altro? Mia madre mi ha sempre detto: 'Stai alla larga dagli affari degli altri adulti'". 

Difende Westbrook e attacca le voci dei Celtics

Ma non è finita qui. L'ira di James si è abbattuta anche sulla coppia di telecronisti di  Boston- l'ex Celtics Brian Scalabrine e Drew Carter - al microfono per seguire l'esordio dei campioni NBA in carica ad Abu Dhabi contro Denver. Durante la telecronaca, i due hanno insinuato che nella sua permaneza ai Lakers, LeBron abbia fatto di Russell Westbrook il capro espiatorio per giustificare i risultati deludenti di una squadra senza capo né coda. "Questi hanno fatto un viaggio fino ad Abu Dhabi per rompere le p***e a me! Almeno fate colazione, prima. E comunque Brodie è una LEGGENDA", il messaggio finale riferito a Russell Westbrook. Insomma, quasi 40 anni, 22 nella lega, ma LeBron non ha ancora smesso di far sentire la sua voce, pronto anche a innescare polemiche social pur di non far passare sotto silenzio ciò che non gli piace. 

leggi anche

LeBron: Bronny e Olimpiadi elisir di giovinezza