Il prossimo All-Star Game si terrà al Chase Center di San Francisco, e per studiare eventuali modifiche che rendano ancora più avvincente l’appuntamento tradizionale con le stelle NBA, il commissioner Adam Silver ha ingaggiato un consulente che conosce bene il palazzetto di San Francisco. A Steph Curry spetta quindi il compito di aiutare la lega a risollevare le sorti di un evento che negli ultimi anni ha perso un po’ di smalto
All’All-Star Game 2025, che si terrà per la prima volta al Chase Center di San Francisco, mancano ancora più di tre mesi, ma la NBA è già al lavoro e in cerca di idee che possano ridare alla partita delle stelle lo smalto perso durante le ultime edizioni. “Stiamo valutando altri format” ha dichiarato ieri il commissioner Adam Silver, “è indubbio che i giocatori siano rimasti delusi dall’All-Star Game negli ultimi anni e noi dobbiamo fare meglio per garantire una maggiore competitività e per offrire un prodotto migliore ai tifosi”. Una missione, quella di risollevare le sorti dell’All-Star Game, che non si prospetta affatto semplice. E anche per questo Silver ha fatto sapere di aver chiesto l’aiuto di un consulente davvero speciale.
A casa di Steph, con le idee di Steph?
Vista anche la location, Silver ha infatti scelto di avvalersi della consulenza di Steph Curry in vista del prossimo All-Star Game. “Giocheremo a casa sua” ha dichiarato il commissioner, “so bene quanto Steph sia orgoglioso e quanto tenga al fatto che tutti i giocatori coinvolti siano stimolati a dare il loro meglio”. Silver ha poi reso noto che la lega ha creato un comitato formato da diversi dirigenti, tra cui l’ex stella dei Pistons Joe Dumars, che avrà il compito di dialogare con i rappresentanti delle singole franchigie e con l’associazione dei giocatori allo scopo di individuare la miglior soluzione possibile. “Vogliamo creare qualcosa che esalti sia i tifosi che i giocatori” ha infine aggiunto Silver, “in modo che chi partecipi al prossimo All-Star Game ne sia entusiasta”.