Boston vince di nuovo contro Milwauke per 113-107 e acuisce la crisi dei Bucks, all'ottava sconfitta su dieci gare disputate. I campioni in carica vanno sotto di 17 a inizio partita, ma rimontano e nel finale legittimano il risultato nonostante i 43 punti di Giannis Antetokounmpo. Jayson Tatum guida i suoi con 31 punti, straordinaria la difesa della coppia White-Holiday (15 punti a testa)
Neanche il miglior Giannis Antetokounmpo della stagione basta ai Milwaukee Bucks per evitare l'ennesima sconfitta di questo difficilissimo inizio di stagione. Il due volte MVP manda subito un messaggio cominciando con 19 punti nel solo primo quarto mettendo a ferro e fuoco la difesa dei Boston Celtics, guidando i padroni di casa anche al massimo vantaggio sul +17, ma complice un Damian Lillard in difficoltà al tiro (14 punti ma con 4/15 al tiro e 1/8 da tre) i Bucks non riescono mai a dare la spallata decisiva alla partita. I campioni in carica invece rimangono aggrappati al match nel primo tempo grazie a un ottimo Payton Pritchard (18 punti) e nella ripresa salgono di livello, guidati da un Jayson Tatum che litiga con il canestro (7/21 dal campo) ma chiude comunque a quota 31 punti con 12 rimbalzi e 6 assist, seguito dai 14 di Jaylen Brown e dai 15 a testa di Derrick White e Jrue Holiday, assolutamente monumentali in difesa.
Giannis da 43 non basta, 8° ko su 10 per Milwaukee
Antetokounmpo voleva forse dimostrare al resto della lega di poter battere da solo i campioni in carica, ma neanche una prova erculea da 43 punti (50° quarantello della carriera), 13 rimbalzi e 5 assist con 18/29 al tiro in 39 minuti basta ai suoi per battere i Celtics. Dalla panchina Bobby Portis (15 punti) e AJ Green (quattro triple per 12 punti) provano a dare il loro contributo, ma i Bucks nonostante l'impegno sembrano lontanissimi dal poter mettere in difficoltà una versione dei Celtics a cui è bastato stringere due viti in attacco e in difesa per poter portare a casa la vittoria, dimostrando ancora una volta quanta distanza ci sia in questo momento tra le due squadre al di là della già enorme discrepanza in classifica.