Questa notte Karl-Anthony Towns ha fatto il suo primo ritorno da avversario a Minneapolis, dominando contro la sua ex squadra con una prestazione da 32 punti e 20 rimbalzi in una larga vittoria dei suoi New York Knicks. Anthony Edwards si è detto felice per l'ex compagno di squadra, ma ha anche criticato aspramente l'attacco di Minnesota: "Non abbiamo un'identità"
Karl-Anthony Towns ha passato la notte prima della gara contro i Minnesota Timberwolves non in una stanza d’albergo, ma in quella che lui considera ancora casa sua. Pur essendo stato scambiato ai New York Knicks, infatti, il domenicano ha ancora casa a Minneapolis e ha passato lì la vigilia del suo primo ritorno da avversario nell’arena in cui ha debuttato e in cui ha giocato per nove stagioni in NBA. I Minnesota Timberwolves lo hanno accolto con tutti gli onori del caso, tributandogli un video durante l’introduzione delle squadre con i vari passaggi della sua carriera e poi un altro durante un timeout nel quale veniva ricordato il suo impegno nella comunità. Una volta cominciata la partita, però, Towns ha ricordato ai suoi ex tifosi perché è un giocatore speciale: il lungo domenicano è stato assolutamente immarcabile in campo, chiudendo con 32 punti, 20 rimbalzi, 6 assist e 10/12 al tiro (tra cui un perfetto 5/5 da tre) nei 38 minuti in cui è rimasto in campo, aiutando i Knicks a dominare la partita contro una squadra che aveva vinto sei delle ultime sette partite.
Towns: "Sarò sempre tifoso dei Timberwolves"
Dopo il match KAT non ha avuto alcuna animosità nei confronti della sua ex squadra e dei sui ex compagni, sottolineando invece come sia rimasto tifoso dei T’Wolves. “Questa per me non è una partita come le altre, e chi vi dice il contrario mente. Ho troppi momenti e ricordi legati a questo posto e a queste persone, è stato un onore giocare qui con compagni di squadra straordinari. Il Minnesota è stato casa mia e mi ha accolto a braccia aperte, dando a me, alla mia famiglia e soprattutto a mia madre alcuni dei ricordi più belli delle nostre vite. I miei ex compagni di squadra rimangono i miei fratelli: solo perché è successo uno scambio non significa che non gli voglia più bene. Il nostro vincolo fraterno rimarrà per sempre".
Approfondimento
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Edwards: "Sono super contento per lui, ma noi non abbiamo identità"
Anche Edwards ha solo avuto parole di affetto nei confronti del suo ex compagno di squadra: “È stato scambiato, è tornato e ce ne ha dati 30 — voglio dire, non si può sognare niente di meglio. Sono arrabbiato per la sconfitta, ma dentro di me sono super contento per lui”. Edwards è però molto meno contento di come sta andando questa stagione, criticando l’attacco della sua squadra: “Non abbiamo un c…o di attacco. Non abbiamo nessuna identità. Sappiamo che io mi prenderò un po’ di tiri e che Ju [Julius Randle, ndr] farà lo stesso, ma ci fermiamo lì. Non è una questione di allenatore, lui ci mette nelle condizioni migliori: siamo noi in campo che dobbiamo renderci la vita più facile a vicenda”. Quando gli è stato chiesto di specificare cosa vorrebbe vedere di diverso in attacco, ha svicolato dal rispondere: "Quello che penso non piacerà a nessuno, perciò me lo tengo per me" ha tagliato corto. "Tutti vogliono che io attacchi il ferro e so benissimo che è la parte migliore del mio gioco, ma non posso arrivare fino in fondo se non c’è spazio. Ogni squadra che affrontiamo fa un gran lavoro nel mettere quattro avversari tra me e il ferro, perciò mi dispiace per la gente ma in questo momento non ho modo di arrivare fino in fondo”.