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NBA, proprietà e dirigenza dei Mavs contestati: diversi tifosi allontanati dall'arena

NBA
©Getty

Dopo il raduno all’esterno dell’American Airlines Arena di sabato, questa notte la protesta dei tifosi dei Dallas Mavs dopo la cessione di Luka Doncic si è trasferita sugli spalti. Diversi tifosi sono stati allontanati a seguito di contestazioni nei confronti del GM Nico Harrison e del governor Patrick Dumont, tanto che l’ex proprietario Mark Cuban si è dovuto spendere in prima persona per zittire un tifoso

L’euforia e poi la mestizia per il debutto di Anthony Davis con la maglia dei Dallas Mavericks è ormai acqua passata. Mentre il resto del mondo era concentrato su Los Angeles dove Luka Doncic ha fatto il suo debutto con i Lakers (davanti a Dirk Nowitzki), a Dallas i Mavs scendevano in campo contro i Sacramento Kings in un clima tutt’altro che ideale. Il risultato del match, una sconfitta dopo un tempo supplementare con canestro decisivo di DeMar DeRozan, c’entra ben poco: i tifosi dei Mavs infatti sono ancora arrabbiati con la dirigenza e con la proprietà per la cessione di Doncic, e ci hanno tenuto a farlo sapere. Se sabato scorso, in occasione della gara interna contro Houston, la protesta si era limitata all’esterno dell’arena con circa mille tifosi radunati per contestare la decisione, chiedendo le dimissioni o il licenziamento del GM Nico Harrison e alla proprietà la cessione della franchigia, ora tutto si è spostato sugli spalti. Sono stati diversi, infatti, i tifosi allontanati dall’arena per comportamenti che hanno violato il codice di condotta della NBA, secondo quanto confermato da un portavoce della squadra. In ogni occasione l’allontanamento dei tifosi "contestatori" sono stati accompagnati dai "boo" degli altri presenti, tutti uniti per contestare l’operato di Harrison (presente all’arena nonostante le minacce subite nei giorni scorsi, ma non nel suo solito posto a bordo campo) e fischiando Dumont mentre tornava al suo posto verso la fine del terzo quarto.

 

Il tifoso espulso per aver detto "Fire Nico" sul maxischermo

La protesta ha anche avuto forme curiose. Mentre nella partita di sabato era stato deciso di non mostrare tifosi sul maxischermo, nel secondo tempo del match con Sacramento i classici intrattenimenti da timeout sono stati ripristinati, tra cui un "karaoke" in cui i tifosi dovevano fare finta di cantare le parole delle canzone sul maxischermo. Uno di questi invece di cantare ha però scandito espressamente le parole "FIRE NICO" (licenziate Nico Harrison) prima che la regia si accorgesse dell’accaduto. Si tratta dello stesso tifoso che, insieme a un altro, teneva in mano due grossi cartelli che uniti formavano la scritta "FIRE NICO": entrambi sono stati poi allontanati.

Anche Mark Cuban deve alzare la voce

Mark Cuban non è più il proprietario dei Mavs dal dicembre del 2023, ma mantiene una quota di minoranza e i suoi tradizionali posti a sedere vicino alla panchina della squadra. Anche lui però ha dovuto alzare la voce nei confronti di due tifosi, di cui uno con una maglia di Doncic della nazionale slovena, quando hanno cominciato a gridare “Fire Nico!” durante i tiri liberi della squadra di casa e durante un possesso fondamentale del quarto periodo. “State zitti e sedetevi” ha detto Cuban dopo che i tifosi avevano preso di mira anche lui, prima di essere a loro volta scortati fuori dalla sicurezza.

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Thompson e Irving: "Capiamo i tifosi"

Dopo la partita l’allenatore Jason Kidd non ha parlato con la stampa come accade normalmente, mentre sia Klay Thompson che Kyrie Irving hanno compreso le contestazioni dei tifosi. “Capisco la frustrazione perché Luka era grande ed è cresciuto qui” ha detto Thompson. “Il nostro lavoro è convincere che ci sono grandi giorni che ci aspettano, non solo quest’anno ma anche in quelli a venire. Ma è comprensibile che dicano delle cose: se non fossi stato d’accordo con lo scambio, avrei espresso la mia opinione anche io. È la bellezza dello sport”. “Vedere emozioni del genere fa capire che il basket per alcune persone non è solamente un gioco, ma un’esperienza spirituale. Perciò cerco di capire da dove arrivi la frustrazione di certe persone” ha detto Irving.

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