Tra i protagonisti dei clamorosi colpi dell'ultimo mercato, c’è anche Dalton Knecht. L’ex Tennessee, autore di una buonissima annata da rookie, era stato spedito a Charlotte dai Lakers all’interno della trade per Mark Williams. Quando Rob Pelinka e soci hanno deciso di annullare lo scambio, però Knecht è stato richiamato a Los Angeles, dove il diretto interessato si dice tranquillo e voglioso di giocare
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“È stata una cosa da pazzi, mi sono sentito come in un film”. Alla fine, a poco meno di una settimana dalla chiusura del mercato, è arrivata anche la versione dei fatti di Dalton Knecht, coinvolto nel caso più controverso delle ultime settimane. Come noto, l’ex Tennessee era stato inserito insieme a Cam Reddish e a una prima scelta al Draft come contropartita nella trade che i Lakers avevano perfezionato con Charlotte e che avrebbe portato in gialloviola il centro Mark Williams. Il rookie era venuto a conoscenza del fatto di essere stato scambiato proprio mentre si allenava ai liberi al campo d’allenamento dei Lakers, quando il General Manager Rob Pelinka lo aveva interrotto per dargli la notizia in prima persona. “È stata dura, sono stato scelto dai Lakers e per me questo significa molto” ha precisato il diretto interessato, subito imbarcatosi su un volo verso Charlotte. Da lì Knecht aveva poi raggiunto gli Hornets a Detroit con l’idea di esordire nella partita che era in programma domenica. E poco prima di scendere in campo alla Little Caesars Arena, è arrivata la telefonata di Pelinka che lo richiamava in California.
Via da Los Angeles e ritorno
“Arrivati a quel punto” ricorda Knecht, “io avevo solamente voglia di giocare, a prescindere dalla maglia che avrei indossato”. Alla telefonata di Pelinka seguiva quindi un altro volo, questa volta diretto da Detroit a Los Angeles, nella giornata di lunedì e quindi il colloquio con JJ Redick poco dopo essere tornato in città. “Io ho detto a JJ e a Rob che volevo solo giocare” ha ribadito l’ala dei Lakers, “capisco che è così che funziona, è un business, e allora gli ho detto: limitiamoci a giocare a basket”. E così è stato, anche se il ritorno in campo di Knecht, autore di 10 punti in 17 minuti nella sconfitta della notte contro i Jazz, non è stato dei più felici. “Il suo approccio alla partita è stato buono e mi sembra di buon umore” ha commentato coach Redick dopo lo stop con Utah, “ha giocato bene e del resto, di quanto accaduto nei giorni scorsi, abbiamo già parlato e non parleremo più: è tutto chiarito”.
