Nella notte De’Aaron Fox è tornato a Sacramento per la prima volta dopo il passaggio agli Spurs, e ad accompagnarlo nella delicata trasferta c’era anche Victor Wembanyama, la cui stagione di è già chiusa per un problema di salute ma che ha voluto viaggiare con la squadra. San Antonio è però uscita dal Golden 1 Center con una sonora sconfitta e anche l’accoglienza dei tifosi dei Kings per il grande ex è stata abbastanza fredda
Che non sarebbe stata una serata semplice De’Aaron Fox lo sapeva da tempo, e lo sapeva anche Victor Wembanyama. Non è un caso, infatti, che il francese, fermo almeno fino a fine stagione per il problema di trombosi emerso alla spalla destra, abbia scelto quella di Sacramento come la prima trasferta da effettuare come ‘aggregato’ alla squadra. Per il compagno, d’altronde, tornare nella città dove aveva trascorso i primi otto anni della sua carriera in NBA non era semplice e Wemby, per cui lo staff medico della squadra non ha individuato problemi che potessero impedirgli di viaggiare con la squadra, ha quindi deciso di mostrargli il suo supporto con la presenza a bordo campo. Il risultato, per Fox e per gli Spurs, non è stato dei migliori, ma il gesto dell’ex rookie dell’anno rimane e ha un valore anche in ottica futura, come segnale di un’intesta su cui San Antonio intende costruire il suo futuro.
Un ritorno a casa non indimenticabile
Sul campo, per Fox e per gli Spurs, sono arrivate una prestazione modesta da 16 punti con 6/17 al tiro e una sonora sconfitta per 127-109, e per quanto riguarda l’accoglienza da parte dei suoi ex tifosi non è che le cose siano andate molto meglio. I Kings, com’è ormai tradizione in quasi tutte le arene NBA, gli hanno dedicato un video-tributo mandato sugli schermi del Golden 1 Center prima della gara e il pubblico di Sacramento ha prima contestato il grande ex, finendo poi per alzarsi in piedi in segno di rispetto solo dopo diversi secondi. Lo stesso mix di applausi e fischi che hanno poi accompagnato l’annuncio di Fox nel quintetto degli ospiti poco prima della palla a due e che si è trascinato poi per le prime azioni orchestrate dal playmaker degli Spurs. Ad addolcire almeno un po’ la serata dell’ex, però sono arrivate le parole del coach dei Kings Doug Christie, che l’ha definito “Un talento speciale, un giocatore incredibile” e quelle del compagno Stephon Castle, che ne ha lodato il comportamento in un momento complicato e ha ammesso: “Volevamo regalargli una vittoria, ma non ci siamo riusciti”.