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NBA, Haliburton e il segreto dei Pacers: "Prendiamo tutte le critiche sul personale"

NBA

Il suo tiro a 0.3 secondi dal termine di gara-1 ha zittito il rumorosissimo pubblico di Oklahoma City e regalato un esordio da sogno alle Finals per i Pacers, protagonisti dell’ennesima, clamorosa rimonta di questi playoff. E dopo la vittoria, in sala stampa Tyrese Haliburton ha rivelato il segreto che secondo lui rende speciale una squadra che non si arrende mai e che sembra trovare sempre le motivazioni giuste per stupire

La sua partita, fino a quell’ultimo tiro, non era stata un granché, anzi. Al suo esordio alle Finals Tyrese Haliburton aveva sofferto tremendamente la pressione della difesa dei Thunder, tanto che negli ultimi possessi di gara-1 coach Rick Carlisle si era visto quasi costretto ad affidare l’avvio dell’azione ad Andrew Nembhard invece che alla sua stella. Eppure, nel momento più importante, la palla è arrivata nelle sue mani e Haliburton non ha fallito, sigillando con il jumper del 111-110 l’ennesima, pazzesca rimonta dei Pacers in questi playoff. Una rimonta partita dal -15 accumulato quando Oklahoma City, già nel 4° quarto, sembrava avere saldamente in mano il destino della gara. Ancora una volta, però, Indiana non si è arresa, dimostrando una capacità di resistere alle avversità e di non uscire mai dalla partita davvero formidabili. Arrivati a questo punto, dopo le clamorose rimonte già effettuate ai danni di Milwaukee, Cleveland e New York, i Pacers hanno dimostrato di essere degli autentici maestri della specialità. Il segreto della squadra? Lo ha rivelato proprio Haliburton in conferenza stampa dopo gara-1: “Dopo il cappotto subito dai Celtics in finale di Conference l’anno scorso, tutti hanno detto che eravamo arrivati fin lì per caso e grazie a dei colpi di fortuna: e questo ci ha fatto incazzare e restare incazzati per tutta l’estate scorsa”.

I Pacers la prendono sul personale

“Abbiamo iniziato questa stagione continuando a sentirci dire che le finali di Conference raggiunte in quella precedente sono state un caso, e poi nei primi due mesi di regular season abbiamo fatto molta fatica e quindi era gioco facile criticarci e prenderci in giro” ha quindi aggiunto Haliburton, per poi chiarire cosa, a suo parere, rende unico il gruppo a disposizione di Carlisle. “Non sono solo io, credo che si tratti anche di tutti i miei compagni, è proprio nel nostro DNA: prendiamo tutto sul personale”. Le critiche, quindi, per i giocatori dei Pacers funzionano da motivazione, e nello spogliatoio di Indiana niente sembra sfuggire all’attenzione di Haliburton e soci. “Siamo quasi tutti giovani e forse passiamo troppo tempo sui social e poi ne parliamo nello spogliatoio o sull’aereo mentre andiamo in trasferta”. E, sempre stando all’ex Sacramento, quando non sono giocatori stessi a caricarsi con le critiche e le prese in giro arrivate all’esterno, ci pensa il coaching staff: “Il nostro coaching staff non manca mai di farci sapere e di sottolineare cosa si dice di noi”. Il segreto, quindi, per Indiana sta nelle motivazioni modellate sulle critiche: “È grazie a questo atteggiamento che siamo riusciti a far svoltare la stagione a gennaio e continuiamo su questa strada”.

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