Pur essendo nel bel mezzo delle finali NBA, gli Indiana Pacers pensano anche al mercato: la dirigenza ha deciso di cedere la scelta numero 23 del Draft che si terrà a fine mese a New Orleans insieme ai diritti sul giocatore Mojave King (ora in G League), ottenendo in cambio la propria scelta nel 2026 che era finita ai Pelicans in scambi precedenti. Questa mossa permette a Indiana di riacquisire flessibilità sul mercato, anche in vista del rinnovo di Myles Turner
Quando una squadra è ancora impegnata nei playoff è raro che si muova sul mercato, ma evidentemente gli Indiana Pacers non potevano più aspettare. Secondo quanto riportato da ESPN, la dirigenza dei campioni della Eastern Conference ha concluso uno scambio con i New Orleans Pelicans, cedendo la scelta numero 23 al Draft di fine mese (nella notte tra il 25 e il 26 giugno, anche in diretta su Sky Sport) insieme ai diritti sul giocatore neozelandese Mojave King, ricevendo in cambio la propria scelta al primo giro del 2026. Una scelta che i Pacers avevano ceduto ai Toronto Raptors all’interno del pacchetto per arrivare a prendere Pascal Siakam, e che i canadesi avevano a loro volta ceduto a New Orleans per prendere Brandon Ingram alla scorsa deadline. I Pelicans ne escono così con due prime scelte al Draft di quest’anno (la 7 e appunto la 23), mentre Indiana guadagna diversi aspetti positivi da questo accordo.
I motivi dietro allo scambio per i Pacers
Non dovendo aggiungere un contratto da rookie al proprio monte salari, i Pacers "risparmieranno" 3.2 milioni e uno slot a roster, presentandosi sul mercato con circa 20 milioni di dollari a disposizione prima di entrare in luxury tax. Soldi che con ogni probabilità non basteranno da soli a rifirmare Myles Turner, il titolare più importante da confermare in estate, ma che aiuteranno a non rendere troppo pesante la luxury tax da pagare (cosa che la proprietà storicamente non apprezza fare). In più, recuperando la scelta del 2026, avranno a disposizione la propria prima scelta al Draft per sette anni consecutivi, dandosi anche l’opportunità di cederne quattro insieme nel caso in cui ci sia la possibilità di prendere una stella. Quindi Indiana guadagna sia flessibilità salariale che negli scambi sul mercato, al prezzo di una scelta numero 23 che con ogni probabilità non avrebbe avuto spazio nella prossima stagione, vista la rotazione già lunga impiegata da coach Rick Carlisle.
