Un lungo articolo di ESPN ha fatto luce sulla difficile transizione dei Los Angeles Lakers dall’era di LeBron James a quella di Luka Doncic, mettendo lo sloveno al corrente di tutti i movimenti mentre hanno tenuto all’oscuro James del cambio di proprietà. Un comportamento che James pare non aver apprezzato, lanciando qualche sottile segnale in direzione dei Cleveland Cavaliers
I Los Angeles Lakers sono da sempre la franchigia che è maggiormente abituata ad avere a che fare con le superstar e con i loro delicati ego, ma neanche loro si erano mai trovati a gestire una transizione come quella in cui si trovano oggi. L'arrivo di Luka Doncic nello scorso febbraio ha infatti chiaramente cambiato i piani dei gialloviola, che dopo qualche mese di interregno si trovano ora nella situazione di dover passare dall’era legata a LeBron James a quella dello sloveno. E non si sta rivelando una transizione senza scelte dolorose, per quanto la logica suggerisca che i gialloviola debbano dare assoluta priorità allo sloveno, non solo per la carta d’identità (26 anni contro 40) ma anche per un’estensione di contratto da assicurarsi a partire dal prossimo 2 agosto. Per questo i Lakers hanno messo Doncic al centro di ogni loro pensiero, come è stato a lungo raccontato in un articolo di ESPN firmato da Brian Windhorst e Ramona Shelburne.
Doncic sapeva del cambio di proprietà, LeBron no
Il pezzo si apre con il racconto di una cena di inizio maggio, quattro giorni dopo l’eliminazione ai playoff per mano dei Minnesota Timberwolves, nella quale Rob Pelinka e JJ Redick hanno illustrato a Doncic e alla sua manager Lara Beth Seager il piano e la strategia per le prossime stagioni. Una cena nella quale non era stato coinvolto James, mandando già un chiaro segnale su chi sia il giocatore franchigia non solo del futuro, ma soprattutto del presente. Quella è stata anche probabilmente l’occasione in cui a Doncic è stato rivelato che i Lakers avrebbero cambiato proprietà passando nelle mani di Mark Walter da lì a un mese — tanto è vero che dopo la notizia Doncic ha celebrato il cambio di proprietà con un tweet, eventualità piuttosto rara per i suoi usi sui social, mentre James ne era stato tenuto all’oscuro (e, pur con abitudini ben più prolifiche rispetto a Doncic sui social, non ha proferito parola).
Approfondimento
Doncic sulla vendita dei Lakers: "Non vedo l'ora"
Tutti gli episodi che hanno fatto irritare James
Nell’articolo vengono anche elencate tutte le scelte che hanno portato James a sentirsi "lasciato in disparte" dai Lakers — una decisione che il Re comprende, ma che avrebbe preferito venisse realizzata con più "tatto". James, dopotutto, nel pezzo ci ha tenuto a sottolineare che nel 2018 lui ha scelto di firmare coi Lakers nonostante i gialloviola non andassero ai playoff da cinque stagioni, riportandoli al titolo nell’arco di due anni — a differenza di Doncic, che invece ai Lakers ci è finito non per sua volontà. A James poi non è sfuggito come la richiesta da parte di Luka di avere un lungo atletico sia stata immediatamente esaudita (con Mark Williams, anche se lo scambio è poi saltato) mentre le esplicite richieste sue e di Anthony Davis venissero puntualmente ignorate dalla dirigenza. Soprattutto, però, il rapporto sembra essersi spezzato quando da parte dei Lakers non c’è stato neanche il tentativo di discutere un’estensione di contratto col Re, facendolo entrare nell’ultimo anno con un contratto in scadenza come non gli era mai capitato in passato.
Approfondimento
Golden State è tornata a pensare a LeBron James
I segnali impliciti verso Cleveland
Tutti elementi che hanno portato James a mandare segnali in direzione opposta, specialmente sui social nei confronti dei Cleveland Cavaliers. Lo scorso 4 luglio ha commentato una foto della giornalista Allie Clifton (volto tv delle partite dei Lakers che James conosce dai tempi in Ohio) con la divisa dei Cavs scrivendo "Scelta di abbigliamento appropriata". Due giorni prima aveva postato un video mentre giocava a golf a Cleveland con un cappellino con scritto "Welcome Home" — ufficialmente per supportare il suo amico Paul Rivera e la sua nuova media company chiamata Homecoming, ma in via non ufficiale una fonte vicina a LeBron ha sottolineato a ESPN che "Nulla di quello che fa è una coincidenza" Aggiungendo ulteriore mistero a uno degli intrighi dell’estate.