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NBA, Steve Kerr al "No Kings rally": "Perché odio l'America". Ma è un attacco a Trump

NBA
©Getty

Perché è stato proprio il presidente degli Stati Uniti a dire che chi scende in piazza per partecipare ai "No Kings rally" (e contestare la sua politica) odia il proprio Paese. Un assist troppo ghiotto per l'allenatore di Golden State, da tempo fiero avversario dell'attuale inquilino della Casa Bianca

Steve Kerr odia l'America? L'ha detto lui. Ma non è vero. Perché, al solito, c'è tanta, tantissima ironia nelle parole dell'allenatore dei Golden State Warriors. Che alla domanda su quale fossero i suoi piani nelle ore che ormai lo separano dal via della stagione NBA, ha risposto: "Domani andrò a un raduno No Kings. Perché odio l'America". E dopo una pausa ha aggiunto: "Così ho sentito dire: chi va a queste manifestazioni odia l'America". Quel "sentito dire" ovviamente ha un bersaglio molto chiaro: il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, per contestare il quale in tutto il Paese milioni di persone (si calcola oltre cinque) hanno sfilato in questi mesi nelle strade di moltissime città in manifestazioni chiamate appunto "No Kings rally". E il rapporto tra Kerr e Trump non è per nulla idilliaco e non da oggi, con il coach degli Warriors più volte critico verso le politiche dell'attuale inquilino della Casa Bianca

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