I 10 giocatori più attesi per la stagione 2025/26

Fare previsioni di questo tipo è sempre un gioco ad altissima percentuale di rischio, a maggior ragione in una lega come la Nba, piena zeppa di campioni e con un livello di talento mai visto prima. Si finisce per dover fare delle scelte, ma è impossibile ignorare l'agonismo di Anthony Edwards o la spettacolarità di Ja Morant, 'skinny' Zion Williamson o la classe di Luka Doncic, la leadership di Pascal Siakam o Nikola Jokic, semplicemente il miglior giocatore in assoluto di tutta la Nba. Oppure addirittura interi team, come i Cleveland Cavaliers da più di 60 vittorie nella scorsa stagione o i nuovi ambiziosissimi Houston Rockets di Kevin Durant e Alperen Sengun. Insomma, anche per quest'anno il campionato di basket più famoso del mondo avrà tantissime storie da raccontare e tantissimi protagonisti da consacrare: questi sono solo alcuni che meritano di essere tenuti d'occhio. 1. Shai Gilgeous-Alexander Mvp della lega, campione Nba in carica, icona di stile. Cosa si può volere di più? A 27 anni appena compiuti la superstar dei Thunder è nel pieno del suo prime, inserito alla perfezione in un roster giovanissimo e pieno di talento che promette di fare grandi cose anche per i prossimi anni. "My whole life is consistent", disse in un'intervista qualche tempo fa, per spiegare con un'invidiabile autostima la regolarità della sue prestazioni . Forse troppo? Ora che ha raggiunto il punto più alto della carriera, in tanti sognano di spodestarlo, per via di quel gioco anacronistico fatto di tiri dalla media e la continua ricerca di falli che gli viene attribuita. Come saprà rispondere in una stagione in cui Oklahoma City viene data come la grande favorita per ripetere il titolo del 2025, il primo back to back dal 2018? Stanotte, all'esordio contro Houston, 35 punti, 5 assist e 5 rimbalzi, per far capire le intenzioni. 2. VICTOR WEMBANYAMA Il giocatore che tutti sognano di vedere, ma allo stesso tempo quello che fa più paura in assoluto. Dopo un'estate passata ad allenarsi con i monaci tibetani e a recuperare dai problemi fisici che lo hanno costretto a saltare la seconda metà della stagione e anche Eurobasket, Wembanyama si prepara a iniziare il suo terzo anno in Nba con un carico di aspettative non comuni per un ragazzo di soli 21 anni. Vuoi per il mix di talento e altezza mai visto prima , per il progetto interessantissimo dei suoi San Antonio Spurs pronti a tornare ai playoff dopo sei anni di attesa, per il premio di difensore dell'anno che promette già di avere il suo nome sopra per anni e anni o per un fascino da superstar internazionale e fuori dagli schemi , 'Wemby' è pronto per fare il salto definitivo. 3. COOPER FLAGG Parlando di aspettative... Ci sono prime scelte e prime scelte, e Flagg sembra essere una di quelle che possono spostare gli equilibri fin da subito. In un periodo storico in cui sono i giocatori internazionali a farla da padrone, il nativo del Maine ha le caratteristiche fisiche e tecniche per riportare gli Stati Uniti al centro del mondo Nba. Per molti è il prospetto più intrigante dai tempi di LeBron James: un'ala capace di attaccare il ferro, eccellente in difesa e in grado di portare la palla. E proprio come point guard, viste le defezioni, potrebbe iniziare la sua avventura con i Dallas Mavericks: coach Jason Kidd ha fatto sapere che fino al ritorno di Kyrie Irving lo proverà da '1', nonostante sia capitato in una franchigia con un roster profondo, esperto e pronto per arrivare ai playoff. La sfida a Wembanyama è lanciata. 4. GIANNIS ANTETOKOUNMPO Fallito l'esperimento Lillard, scambiato il suo 'Robin' Middleton e partito in free agency Brook Lopez, della Milwaukee che fu è rimasto ben poco. Dopo anni ai vertici della Eastern Conference, i Bucks non sembrano avere più il personale per poter permettere al greco di competere per l'anello. La dirigenza si è giocata la carta del valore affettivo nei confronti della franchigia, rinnovando il contratto a Thanasis e ingaggiando anche Alex, il più giovane dei fratelli Antetokounmpo. A 30 anni, e dopo una stagione da 30 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, Giannis sta finendo la pazienza nei confronti della squadra che lo ha fatto diventare grande: sul suo valore non si discute, sul fatto che farà numeri impressionati nemmeno, il vero motivo di interesse potrebbe essere una sua partenza nei prossimi mesi , che sposterebbe in maniera significativa gli equilibri di tutta la Nba. 5. JOEL EMBIID Appena un anno fa, con l'arrivo di George, Philadelfia sembrava aver trovato il pezzo mancante per un anello che manca addirittura dal 1983. Poi, come spesso capita quando c'è di mezzo Embiid, gli infortuni hanno spezzato i sogni di gloria di una franchigia che ha racimolato la miseria di 24 vittorie in regular season. Dodici mesi dopo si riparte con un quintetto in salute e con una 3^scelta assoluta al draft in più in squadra , ma nel frattempo le aspettative intorno ai 76ers si sono decisamente sgonfiate. Che sia un bene? Se Paul George, a discapito del suo contratto, sembra essere un giocatore sulla via del tramonto, Joel Embiid ha ancora solo 31 anni ed è stato Mvp della lega non più tardi di due anni fa: non gli si chiedono i 30 punti e rotti di media della stagione 2022/23, ma già averlo in campo per più di metà delle partite potrebbe far impennare le quotazioni di Philadelfia. 6. LEBRON JAMES Compirà 41 anni a dicembre, si prepara a giocare la sua 23^ stagione in Nba, starà ai box per il primo mese di regular season per colpa della sciatica, ha fatto infuriare migliaia di fan per la seconda versione di 'The Decision' , eppure l'idea che potesse lasciare a breve il basket ha fatto spaventare tremendamente tutto il mondo della Nba. Per la prima volta in carriera 'King' James non sarà più il primo violino della sua squadra: il passaggio di testimone a Luka Doncic per la guida dei Lakers è già in atto . Eppure ogni volta che scende sul parquet, riscrivendo un record dopo l'altro, riesce ancora ad avere un impatto sul gioco. Anche perché, se dovesse riuscire nell'impresa di conquistare un quinto anello, il confronto con Michael Jordan potrebbe cominciare a pendere dalla sua parte. 7. JAYLEN BROWN I Celtics sono nel bel mezzo di una 'stagione di transizione': l'infortunio al tendine di Tatum ha convinto la dirigenza a smontare il giocattolo che ha vinto il titolo del 2024 e a lasciar partire tre pezzi importanti come Holiday, Porzingis e Horford per alleggerire il monte salari. Alla forse prima vera occasione in carriera da unica superstar, Brown deve dimostrare di valere il contrattone da 53 milioni di dollari che Boston gli paga, secondo la stampa specializzata americana uno dei peggiori di tutta la lega per rapporto qualità/prezzo. A 29 anni, senza aspettative da titolo per la prima volta da almeno un lustro, tutto l'attacco dei Celtics ruoterà intorno a lui: aspettando Jayson Tatum, dato per rientrante verso marzo, portare Boston ai playoff gli toglierebbe una volta per tutte quell'aura da eterno secondo violino che lo accompagna da quando è entrato nella lega. 8. JIMMY BUTLER Il 'vecchio' Jimmy, tra un caffé e l'altro, ha deciso di sposare la causa dei 'vecchi' Warriors per tentare l'ultimo assalto della carriera a un anello che per due volte ha solo sfiorato con i Miami Heat, nel 2020 e nel 2023. Il primo passo e la tenacia difensiva non sono più forse quelle di una volta, ma si sa: un Butler concentrato e ben inserito nel progetto è tutto un altro tipo di giocatore, a maggior ragione quando il pallone si fa pesante durante i playoff. Ha iniziato la stagione con 31 punti e una valaga di liberi conquistati contro i Lakers, mostrando quella voglia che a Miami aveva perso da almeno un paio di stagioni. Gli Warriors non partono di certo favoriti in una Western Conference clamorosamente competitiva ma se dovessero arrivare ai playoff, in una singola serie, possono eliminare chiunque. La carriera di Butler sta lì a dimostrarlo. 9. JALEN BRUNSON Ora o mai più? Con i Boston Celtics e soprattutto gli Indiana Pacers fuori dai giochi, questa potrebbe essere l'occasione buona per rivedere New York alle Finals per la prima volta dal 1999. Cleveland Cavs permettendo. Ai Knicks Brunson si è consacrato come uno dei giocatori più efficienti e decisivi della lega: 24, 29 e 26 punti di media nelle tre stagioni con coach Thibodeau, reggendo spesso in solitaria l'attacco di New York. Adesso trova Mike Brown in panchina, che non più tardi di tre stagioni fa aveva disegnato con i Sacramento Kings l'attacco più elettrizzante di tutta la Nba. Numeri a parte, che sono già eccellenti così, il nuovo impianto di gioco dei Knicks potrebbe togliere qualche responsabilità dalle spalle di Brunson, che potrebbe così permettersi di arrivare al massimo ai playoff e andare per il bersaglio grosso. 10. PAOLO BANCHERO Per il mix di tecnica, forza fisica e capacità di portare palla, Banchero ricorda una prima versione di LeBron James. Certo, la selezione di tiro e la capacità di usare la stazza possono ancora migliorare, ma a 23 anni non può che essere così. Da quando è entrato in Nba è sempre andato sopra i 20 punti, portando Orlando a diventare una delle squadre più toste di tutta la Eastern Conference, soprattutto nella metà campo difensiva. Rimane ancora qualche dubbio sull'alchimia con Franz Wagner, che sotto certi aspetti ha un gioco simile al suo, ma l'acquisizione di Desmond Bane dovrebbe garantire ai Magic quel playmaking e quella pericolosità dall'arco che mancavano nelle ultime stagioni, aprendo così il campo alle incursioni di Banchero. Se dovesse riuscire a confermarsi sui livelli da All Star gli Orlando Magic possono avere legittime ambizioni di diventare la terza forza a Est.

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Simone Dagani