Cedella Marley disegna la Giamaica: “Mi ispiro a papà Bob"
OlimpiadiL’INTERVISTA. La figlia di Bob Marley stilista della Nazionale caraibica ai Giochi di Londra 2012. "Mi piacerebbe realizzare le divise di Maradona e Pelè. Bolt è un mito per il nostro popolo, come lo fu mio padre". VIDEO E FOTO
Cosa significa per lei essere giamaicana?
"C'è un orgoglio molto profondo nell’essere giamaicano. E il fatto di dover progettare le divise ha accresciuto in me questo orgoglio. Nelle uniformi cercherò di mettere ogni elemento relativo al patrimonio giamaicano, in modo da rendere il nostro popolo felice".
A cosa si ispira per disegnare?
"Prendo spunto dalla musica, dalle diverse culture, dal modello giamaicano degli anni '70 e '80, dalla ribellione e persino dall'architettura. Le divise dovranno adattarsi come una seconda pelle, permettendo agli atleti libertà di movimento alla massima velocità".
A proposito di velocità. In Giamaica avete l’uomo più veloce del mondo: Usain Bolt. Gli ha chiesto consigli nel progettare le uniformi?
"Probabilmente Bolt influenzerà i disegni. Ha già visto primi schizzi e sicuramente voglio che lui e la squadra siano partecipi: questo lavoro è per loro, dopotutto. E so che Bolt ha un acuto senso della moda. Ha fatto una sua linea di abbigliamento, quindi non è estraneo a questo mondo. Non vedo l'ora di confrontare le idee con lui".
Conosce personalmente Bolt?
"Conosciamo tutti Usain, d’altronde la Giamaica è una piccola isola. Scherzi a parte, mio fratello Rohan lo conosce molto bene: gli ha dato il suo primo videogioco. Usain aveva solo 15 o 16 anni e aveva domandato in giro se qualcuno poteva prestargli un videogioco. A quei tempi, in Giamaica ce ne saranno stati tre in tutto. Rohan era uno dei fortunati a possederne uno, così lo prestò a Usain. So che ora Bolt è un grande appassionato di videogiochi, è il suo passatempo preferito. Penso che Rohan possa prendersi il merito, o la colpa, per questo!".
Che rapporto aveva suo padre Bob con lo sport?
"Papà era un corridore. Non competitivo, ma andava in spiaggia la mattina presto a correre. Quando ero piccola, aveva l'abitudine di svegliare tutti i bambini alle 5.30 del mattino e di portarli a fare jogging con lui a piedi nudi sulla spiaggia. Mi ha trasmesso l’amore per il fitness, che ancora oggi coltivo".
Bob Marley è sempre stato un grande amante del calcio. Di quale squadra le piacerebbe disegnare l’uniforme?
"Maradona e Pelè sono stati due dei calciatori preferiti di mio padre. Mi ricordo che lui guardava tutte le loro partite in televisione. Quindi è scontato dire che mi piacerebbe aver disegnato le divise delle loro squadre".
Come vive il rapporto con suo padre?
"Mio padre esercita tuttora una grande influenza su di me. Cerco di ricordare il suo stile unico nella vita, nella musica, nella moda. Lui è una grande ispirazione per me, qualunque cosa io stia facendo".
Cosa butta giù dalla torre: la musica o lo sport?
"Io li amo entrambi, ma la musica è nel mio sangue. Per noi giamaicani musica, sport, moda, cibo fanno parte della nostra tradizione e ci rendono ciò che siamo".
Con la giusta proporzione, si può considerare Usain Bolt l’erede di Bob Marley per il popolo giamaicano?
"Beh, il messaggio è lo stesso in qualche modo: con il duro lavoro e la determinazione tutto è possibile".
Secondo lei suo padre quale canzone avrebbe dedicato a Usain Bolt?
"I'm gonna put it on".
(C.B.)
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