Il Norovirus resiste al freddo, è altamente contagioso e si trasmette attraverso l'acqua o gli alimenti. 54 casi nelle ultime ore: fin qui colpiti solo addetti alla sicurezza, nessun atleta
OLIMPIADI, LO SPECIALE
I RISULTATI DELL'OTTAVA GIORNATA
IL MEDAGLIERE
Sono 86 i casi di Norovirus accertati finora nell'ambito delle Olimpiadi di Pyeongchang, me nessuno riguarda atleti. Il dato è stato fornito dal direttore del Centro coreano per il controllo e la prevenzione delle malattie, Kim Hyunjun, aggiungendo che in totale 1.200 persone, addette a sicurezza e organizzazione, sono state messe in quarantena. "A partire dal 6 febbraio abbiamo avuto 32 casi - ha spiegato - ma oggi abbiamo rilevato altri 54 casi. Il luogo più problematico è l'Odaesan Youth Center e i focolai sono in quella sede. Tra gli atleti non abbiamo nessuno che abbia contratto il norovirus". Si tratta di una malattia trasmessa dall'acqua e alimentare, altamente contagiosa, che di solito continua fino ad aprile. "Speriamo di ridurre al minimo i danni e la diffusione" ha concluso Kim Hyunjun.
Lavarsi regolarmente le mani col sapone, evitare di bere acqua non imbottigliata e seguire scrupolosamente tutte le norme igieniche. A due giorni dalla cerimonia inaugurale dei Giochi il team medico olimpico sudcoreano ha infatti diffuso un vademecum riservato in particolare agli atleti per prevenire il diffondersi delle infezioni. Nelle linee guida diffuse, oltre alle indicazioni sull'igiene, si raccomanda di rivolgersi subito al personale medico qualora comparissero dei sintomi. E l'indicazione vale anche fuori dai villaggi atleti. Il norovirus ha una caratteristica fastidiosa: resiste alle temperature fredde dell'inverno coreano. Il comitato organizzatore ha fatto sapere che sta facendo "il massimo sforzo" per arginare l'epidemia. Anche tre membri dello staff del Cio sono stati messi in quarantena in attesa dei test sull'eventuale contagio al virus.