Olimpiadi Tokyo 2020, Shinzo Abe apre a ipotesi rinvio: “Ma no alla cancellazione”

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Per la prima volta, il Premier giapponese Shinzo Abe apre alla possibilità di un rinvio dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 a causa della pandemia coronavirus: "E' difficile poter pensare di organizzare un evento simile in questo contesto. Siamo d'accordo con il Cio: la cancellazione dell'evento non è contemplata"

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"E' difficile poter pensare di organizzare l'evento in questo contesto, dobbiamo prendere una decisione che includa un possibile rinvio, dando la priorità alla salute degli atleti". Parole del Premier giapponese Shinzo Abe, che per la prima volta allude alla possibilità di uno slittamento della data di inizio dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, in programma dal 24 luglio e in forte dubbio a causa della pandemia coronavirus.  All'indomani dell'annuncio del Comitato olimpico internazionale (Cio) sul termine di un mese entro il quale verrà presa una decisione sulle Olimpiadi di Tokyo, ecco dunque la presa di posizione da parte del Primo Ministro nipponico. Nel corso di una sessione parlamentare, Abe ha ribadito che "malgrado la decisione finale spetti al Cio, condividiamo la stessa idea sul fatto che la cancellazione dell'evento non è contemplata". Fino alla scorsa settimana Abe aveva sempre ribadito l'intenzione del governo e il supporto al comitato organizzativo di Tokyo di ospitare i Giochi nella loro completa forma, con la partecipazione degli spettatori e nelle date originali previste, ovvero dal 24 luglio al 9 agosto.

Comitato olimpico canadese: "Non invieremo atleti a Tokyo"

Negli ultimi giorni hanno preso sempre più consistenza le esortazioni dei comitati olimpici e delle federazioni sportive straniere, dal Brasile alla Norvegia, all'Olanda, con le richieste esplicite a un rinvio. Nelle ultime ore ecco la dura presa di posizione del Comitato olimpico canadese, che ha annunciato che non consentirà ai propri atleti di partecipare ai Giochi a causa dell'impossibilità di allenarsi per via della diffusione del coronavirus, chiedendo lo slittamento dell'organizzazione dei Giochi di un anno.