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Olimpiadi, Jessica Springsteen nel team equitazione Usa: la figlia del Boss a Tokyo 2020

Olimpiadi
©Getty

La figlia del "Boss" Bruce, la 29enne Jessica, è stata selezionata nel team di equitazione degli Stati Uniti e parteciperà alle Olimpiadi, dopo che era stata riserva nel 2012: "È la realizzazione di un sogno"

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"Born to run" è stato uno dei singoli scritti dal padre, Bruce, più cantati al mondo. Da oggi si può legare, probabilmente, anche alla figlia del "Boss", Jessica Springsteen, 29 anni e ora pronta a competere nelle prime Olimpiadi della sua vita. "È un sogno che inseguo da quando ho memoria e ora l'ho raggiunto" ha esultato sui social, dopo essere stata selezionata nel team Usa di equitazione per Tokyo 2020. Obiettivo centrato per la figlia della rockstar e della cantante Patti Scialfa dopo che, per Londra 2012, era stata inserita tra le riserve ma non era più stata chiamata. Jessica Springsteen, numero 27 del ranking mondiale, farà parte di una squadra di quattro atleti che competeranno nel salto a ostacoli - specialità della classe '91 -, e gareggerà su Don Juan, stallone belga di 12 anni. "Gratitudine infinita per il mio team, i miei amici e la mia famiglia per avermi aiutato a realizzare tutto questo" - ha poi aggiunto nel post - "Rotta su Tokyo! E non c'è cavallo al mondo con cui preferirei fare questo viaggio".

Chi è Jessica Springsteen, la figlia del "Boss" Bruce

Coinvolta nel team statunitense anche grazie al piazzamento sul gradino più basso del podio ottenuto al Rolex Gp Roma, a Piazza di Siena, occasione nella quale ha potuto mostrare il suo talento al pubblico italiano. Italiane come le origini della madre e quelle del fidanzato, il collega leccese Lorenzo De Luca, motivo per cui sia lei che la sua famiglia sono legatissime al nostro Paese. La passione per i cavalli, invece, nasce quando aveva appena 4 anni. Seconda figlia di Bruce Springsteen e Patti Scialfa, dopo Evan e prima del più piccolo Sam, fu cresciuta nella fattoria di Colts Neck, nel New Jersey, lontano dai rumori della città. “Avevamo mucche, maiali, capre, galline e struzzi, ma il colpo di fulmine è scattato con i cavalli che sono la grande passione di mamma – raccontò in un’intervista –. Ogni giorno, dopo la scuola, cavalcavo”. La madre le trasmise l'amore per l'equitazione e da lì il desiderio di costruire una carriera di successo, come il sogno di rappresentare il proprio Paese, partito da un pony ricevuto a 6 anni, è cresciuto fino a portarla a realizzare il suo sogno. Nel suo palmares, tra gli altri trofei, il campionato nazionale ASPCA Maclay 2008, il George H. Morris Excellence in Equitation Championship 2009, l'American Gold Cup, il Falcon Stakes CSI 5 al Royal Windsor Horse Show in sella a Davendy S. Il cognome è stato spesso un peso, lei ha voluto farsi le ossa da sola e in un ambito diverso: da sempre molto competitiva, ora si sta prendendo la sua rivalsa e, dopo la laurea in psicologia alla Duke University, punta a vincere la medaglia e lasciare il nome Jessica Springsteen nella storia olimpica degli Stati Uniti.