Olimpiadi, nuoto: Italia, argento nella staffetta 4x100 stile libero a Tokyo 2020

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Lia Capizzi

Lia Capizzi

La staffetta 4x100 stile libero sale sul podio olimpico per la prima volta, con l'argento ottenuto dal quartetto formato da Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo. E' la seconda medaglia ai Giochi di una staffetta azzurra dopo il bronzo della 4x200 stile libero ad Atene 2004

LA GIORNATA LIVERISULTATI

Roba da stropicciarsi gli occhi per ore. Quattro ventenni italiani trascinano il nuoto di casa nostra nel Gotha mondiale. Mai avevamo conquistato una medaglia olimpica nella staffetta veloce, una impresa. L’unico podio a cinque cerchi di un quartetto azzurro risaliva al bronzo della 4x200 stile di Atene 2004 con Emiliano Brembilla, Massimiliano Rosolino, Filippo Magnini e Simone Cercato. Necessario un distinguo tra le due staffette, così da render meglio l’idea di quanto sia stato potente ciò che è accaduto nella piscina del Tokyo Aquatics Centre. La 4x200 stile libero è una staffetta di potenza, come amava ripetere il CT Alberto Castagnetti, indica la forza e la profondità del movimento natatorio di una nazioneLa staffetta 4x100 stile libero rappresenta la nobiltà del nuoto, la specialità regina del cloro. Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo hanno regalato al nostro Paese uno stemma aristocratico. Dietro agli Usa (oro) e davanti all’Australia (bronzo) da oggi c’è l’Italia. In mezzo agli Oceani delle superpotenze ci siamo noi con i nostri “piccoli” mari. Vuoi mettere, che soddisfazione?

Argento frutto di un lavoro lungo e faticoso

Non è stato un exploit, questo argento è il frutto di un lavoro di decenni, voluto con ostinazione dalla Federazione Nuoto Italiana del presidente Paolo Barelli che le staffette le ha nel cuore: da agonista ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali di Calì 1972 nuotando in seconda frazione, insieme a Roberto Pangaro, Claudio Zei, Marcello Guarducci. Proprio nel 2004 si decide di dare vita al “progetto staffetta veloce” e di affidarlo a Claudio Rossetto, storico coach del bicampione del mondo dei 100 stile Filippo Magnini. E’ stato un cammino tormentato, un lavoro che ha portato delusioni, alcuni quarti posti amarissimi, l’ultimo ai Mondiali di Gwanju 2019. Ci sono voluti 17 anni per arrivare a raccogliere questo frutto, il più rigoglioso.

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Il quartetto da sogno della staffetta azzurra

Alessandro Miressi, 22enne di Moncalieri, è l’uomo jet, il primatista italiano (47”45), due metri di altezza e le spalle abbastanza larghe da assumersi la responsabilità di essere il condottiero. L’allievo di Antonio Satta apre la strada in prima frazione, si trova a battagliare con il fuoriclasse californiano Caeleb Dressel (47”26) ma tiene il ritmo, tocca la piastra al quarto posto (47”72) passando il testimone a Thomas Ceccon che fa gli straordinari. Il 20enne predestinato vicentino 50 minuti prima ha nuotato nella semifinale dei suoi amati 100 dorso (ha centrato l’ingresso in finale con il quarto tempo), adora pure i misti, ma da un più di un anno ha iniziato a strizzare l’occhio ai 100 stile, c’è da scommettere che tra qualche mese farà il colpaccio a livello individuale. Ceccon si gasa in seconda frazione, davanti ha il francese Florent Manadou (47”62) e quasi lo aggancia (47”45) portando gli azzurri al secondo posto. Ci pensa poi l’artista fiorentino a pennellare il capolavoro, il 26enne Lorenzo Zazzeri che espone i suoi ritratti alla Biennale di Firenze. Allenato da Paolo Palchetti è arrivato a Tokyo in uno stato di forma strepitoso, è una scheggia, 47”31 è la terza migliore frazione lanciata di tutta la finale, da urlo. Gli USA mettono il turbo con l’ultimo frazionista Apple Zach (un irreale 46”69) ma in corsia 4 l’Italia schiera il 24enne padovano Manuel Frigo, concreto rappresentante del laborioso NordEst. Tignoso l’azzurro, che si allena a Roma sotto la guida proprio di Claudio Rossetto, sbarra la strada all’oro olimpico Kyle Chalmers (Aus), difende con i denti il secondo posto (47”63). E’ il nuovo record italiano (3’10”11), ça va sans dire. Ma soprattutto è medaglia d’argento. Troppo bello da sognarlo, figuriamoci realizzarlo.

Miressi: "Abbiamo fatto un pezzo di storia"

Questo è un gruppo grandioso, abbiamo fatto un pezzo di storia”, sottolinea Miressi che fa i complimenti in primis a Thomas Ceccon: “Stavo bene, me lo sentivo; un argento olimpico non è da tutti i giorni. Il doppio impegno con i 100 dorso non mi è pesato, ho fatto il mio miglior tempo da lanciato. Ora ci proverò anche nei 100 dorso dove tutto è possibile", annuncia il vicentino allenato da Antonio Burlina. “ L'ho sempre sognato da bambino, stringere questa medaglia è qualcosa di unico. E' un sogno che diventa realtà", l’entusiasmo di Lorenzo Zazzeri. Chiude Manuel Frigo che aveva fatto pure un voto di scaramanzia: “ Impensabile, questa medaglia mi ripaga di tutto. Ho tagliato tutto, anche i baffi per questo podio”. Grazie ragazzi, meravigliosamente storici.