Olimpiadi, Federica Pellegrini 7^ in finale nei 200 stile: l'ultimo ballo della regina

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Lia Capizzi

Lia Capizzi

©Ansa

Federica Pellegrini chiude la sua storia olimpica con un settimo posto nella finale dei 200 stile libero vinta dall'australiana Titmus. La Divina saluta con il sorriso, ringraziando anche l'allenatore e compagno Matteo Giunta. "Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso. E’ stato un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro”

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Niente lucciconi, sciò sciò lacrime. La  regina del ballo, la più ammirata, deve avere gli occhi splendenti. Gli occhi di Federica sono infatti raggianti. Tocca la piastra del suo ultimo 200 stile libero olimpico, guarda il crono (1’55”91, il suo migliore in questa stagione) insieme all’ordine d’arrivo (settima) e il suo volto immediatamente si rasserena. Le labbra si allargano in uno dei sorrisi più belli mai esibiti dalla Pellegrini, chiaramente leggibile l'orgoglio e la soddisfazione. The Last Dance, l’ultimo ballo della Divina in un grande appuntamento internazionale non poteva avere epilogo migliore. Non ci può essere nemmeno un’ombra di delusione, chi mastica di nuoto è abituato a ragionare con il cronometro e la speranza di poter vedere Federica sul podio era impossibile. Da pronostico vince Ariarne Titmus, che dopo l’oro nei 400 stile si porta a casa anche i 200 senza però realizzare il tanto annunciato primato. L’australiana si ferma a 1’53”50, un tempone sia chiaro, ma il record del mondo resta nelle mani di Federica Pellegrini, stampato in una di quelle magiche serate romane ai Mondiali 2009 (1’52”98), tre record del mondo in quattro giorni nella piscina del Foro Italico, prima donna della storia del nuoto azzurro a vincere due ori ai campionati mondiali.

 

Uscita dall’acqua del Tokyo Aquatics Centre  sorride anche per questo motivo la Divina. E’ orgogliosa, sa bene che i record sono fatti per essere battuti ma le sarebbe seccato molto perderlo proprio oggi. Da domani sarà tutto un altro discorso, perché qualsiasi campionessa riuscirà a realizzare il nuovo primato lo farà senza la Pellegrini rivale in acqua, un dettaglio mica da poco.

 

Durante questi lunghissimi 17 anni di carriera, leggendaria proprio per una longevità così unica nel nuoto, la quasi 33enne veneziana si è spesso sentita addosso il peso del mondo, la scimmia sulle spalle di chi è la favorita, di chi non può deludere. Per la prima volta in vita sua invece Federica ha nuotato la sua gara del cuore in modo sbarazzino, e già il termine sembrerebbe una eresia per una come lei, cattiva, implacabile e determinata. Non si è mai perdonata nulla, autocritica fino all’eccesso, si è spesso macerata dentro senza nascondersi, avendo i fari sempre puntati, un mix tra fuoriclasse e personaggio. Da qui in poi può rilassarsi, può lasciare spazio alla donna Fede con le proprie esigenze. La voglia di famiglia e magari, più avanti, di un matrimonio, di figli. Ufficializza la storia d’amore con Matteo Giunta, l’allenatore che in silenzio da qualche anno è diventato pure il suo fidanzato. Una relazione sempre protetta, tenuta caparbiamente lontano dal gossip che in passato aveva provocato ferite profonde all’azzurra. “Matteo è stata una persona fondamentale, una delle più importanti nel mio percorso umano e sportivo. Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso. E’ stato un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro”. Innamorata, felice, appagata. Adesso si che la Pellegrini può chiudere la porta di casa sua, dei suoi 200 stile, tenendosi anche le chiavi. La vedremo ancora in acqua qui a Tokyo, ci sono le staffette miste alle quali tiene molto, poi sarà protagonista a Napoli nelle gare ISL (International Swimming League) da agosto a settembre. Ma non sarà più la stessa cosa, per lei e per noi, per tutta l’Italia che dovrà dire sempre un eterno GRAZIE a questa campionessa così speciale, punto di riferimento di una squadra azzurza che grazie al suo esempio è cresciuta negli anni, esempio per tanti bambini e donne nella vita di tutti i giorni: ha insegnato il culto della fatica, la perseveranza, la lezione di sapersi rialzare dopo ogni caduta. L’ultimo ballo se l’è davvero goduto, da regina, Federica. DIVINA per sempre.