Olimpiadi, Massimo Stano oro nella marcia 20 chilometri

TOKYO 2020

Altra medaglia azzurra ai Giochi, è per Massimo Stano che fa suo l'oro nella marcia 20 km. L'azzurro chiude in 1'21''05. Torna il primo posto della 20km di marcia da Atene 2004, quando vinse Ivano Brugnetti. L'emozione dell'azzurro: "Le medaglie di Jacobs e Tamberi mi hanno dato una spinta in più"

TOKYO, LA GIORNATA LIVE - LE MEDAGLIE AZZURRE

Storico oro nella marcia 20km. Lo vince Massimo Stano, assoluto protagonista della gara. Partenza spedita, tra i primi tre a metà percorso e poi sempre davanti nel finale, in lotta coi giapponesi Yamanishi e Ikeda che completano il podio. Stano chiude in 1'21''05. È la medaglia numero 33 azzurra (poi arriverà anche la 35) a Tokyo. Settimo oro in questi Giochi. La spedizione italiana supera così in un colpo solo le 32 medaglie di Atene 2004 e Los Angeles 1984, le 34 di Sddney 2000, eguaglia Atalanta 1996 ed è a -1 dal record storico di Roma 1960 e Los Angeles 1932. Vola quindi l'italia, esattamente Massimo Stano che riconquista il primo posto nella specialità che mancava proprio da Atene. 

Gli ori azzurri nella marcia

Torna l'oro azzurro nella 20km di marcia. Massimo Stano come Ivano Brugnetti, l'ultimo primo posto nella specialità ad Atene 2004. E terzo dopo quello di Maurizio Damilano a Mosca 1980, lui che aveva vinto il bronzo anche a Los Angeles 1984, Seoul 1988 e Barcellona 1992. Nella 50km erano invece arrivati gli ori azzurri di Schwazer a Pechino 2008, Pamich a Tokyo 1964 e Dordoni a Helsinki nel 1952. Oltre ai bronzi di Frigerio (1932), Pamich a Roma 1960 e Bellucci a Los Angeles 1984. 

Stano: "Le medaglie di Jacobs e Tamberi mi hanno dato una spinta in più"

"Oggi è stata una gara veramente dura. Caldo e umido, come piace a me - le parole dell'oro nella 20km di marcia Stano -. So che in queste condizioni soffro meno degli altri. Negli ultimi due mesi mi ripetevo di essere il più forte. Ho lavorato molto mentalmente. Un mese e mezzo fa per una infiammazione al bicipite abbiamo dovuto frenare con gli allenamenti. Ho dovuto compensare tutto questo mentalmente. Le medaglie di Jacobs e Tamberi mi hanno dato una spinta in più, quindi li ringrazio. La vittoria la dedico a mia figlia e mia moglie. Al mio gruppo e a tutti quelli che mi hanno aiutato. Sono contento e incredulo. Non voglio andare e dormire per paura che sia solo un sogno, come aveva detto Tamberi".